
Bilbao: cosa vedere in 3 giorni
Bilbao era nel programma del nostro viaggio on the road nella Spagna del Nord come ultima tappa, perchè i biglietti aerei per tornare a Venezia erano decisamente più economici di quelli da Santander o San Sebastian.
Bilbao, cosa vedere dunque? Sicuramente il museo di arte moderna e contemporanea, il Guggenheim, ma devo dirvi la verità… non mi interessava andarci più di tanto.
Devo dire, però che mi sono dovuta ricredere, perchè a Bilbao ce ne sono di cose da vedere, anche in tre giorni!
Bilbao: cosa vedere in tre giorni a piedi
Da buona veneziana amo camminare e se mi seguite da un po’, sapete che quando c’è da macinare chilometri non mi tiro mai indietro. Ho girato Bilbao sempre a piedi, perchè è vero che è una città abbastanza grande, ma le maggiori attrazioni turistiche sono raggiungibili senza alcun problema.
Il nostro punto di partenza è stato l’Hotel Barceló Bilbao Nervión, un albergo quattro stelle vicino al quartire vecchio della città. Abbiamo scelto questo hotel pricipalmente per la posizione, molto comoda anche per parcheggiare l’auto dato che dall’altra parte del fiume c’è un parcheggio non troppo costoso: il Continental Parking Pio Baroja Bilbao.
Ma veniamo a noi, ecco cosa vedere a Bilbao in 3 giorni.
Booking.comIl Museo Guggenheim di Bilbao
Premetto che io non sono una grande fan dell’arte moderna, tanto che ho visitato almeno tre volte la Guggenheim di Venezia, senza riuscire a farmela piacere… ma questo non significa che non sia importante mettersi in gioco e conoscere nuovi tipi di arte.
Il Museo Guggenheim di Bilbao è famoso in tutto il mondo non solo per il suo nome, ma per l’enorme ragno che si trova all’entrata. La scultura, opera della defunta artista franco-americana Louise Bourgeois, porta il nome di “Maman”e non è certamente un caso.

L’opera è una omaggio alla madre dell’artista e non è l’unico presente al mondo. Il ragno rappresenta il rapporto tra madre e figlia, che nel caso di Louise era un’amica oltre che una mamma, e viene identificato come ua figura protettiva e utile, dal momento che (come ha dichiarato l’artista) si nutre anche di zanzare, animali negativi perchè portatori di malattie.
Ma se Maman da un lato e Puppy (l’opera floreale dell’artista Jeff Koons composta da più di settatamila piante, mantenute da un sistema di autoirrigazione) accolgono il visitatore ai due lati opposti del museo, all’interno c’è un vero mondo da scoprire. Che può piacere e non piacere, s’intende.

Non mi soffermerò su ogni opera del museo, ma vogliono parlarvi di quella che più mi ha trasmesso qualcosa e che, per altro, non è una di quelle temporanee: la memoria del tempo.
La prima sala del Guggenheim contiene questa particolare installazione, composta da sette giganti lamiere d’acciaio, di diverse forme e altezze da attraversare. Mi sono immersa nel percorso con diffidenza, mi domandavo come potesse davvero interessare un’opera così, un percorso che fino a quel momento per me era privo di significato, finchè… non cantato.
Mi sono accorta che in base all’inclinazione delle lamiere, l’opera faceva eco alla mia voce in modi diversi. Liberi di prendermi in giro, ma la mia esperienza con l’arte moderna è cambiata radicalmente e mi sono goduta il museo con uno spirito differente.
Casco Viejo
Il Casco Viejo di Bilbao è la parte medievale della città, che si sviluppa lungo un’ansa del fiume Nervión.
Se mi conosci già da un po’, sai bene quanto ami andare in giro per bacari nella mia Venezia e qui non potevo esimermi dal farlo, dal momento che in questo quartiere si trovano numerosissimi bar che dall’ora dell’aperitivo mettono in mostra sui loro banconi dei buonissimi pinchos.

Devo dire che rispetto ai cicheti veneziani, i pinchos sono decisamente più ricchi e sazianti, oltre che meno costosi. La prima sera, girando le per Siete Calles – le sette strade parallele che caratterizzano questo quartiere, siamo capitati all’Argia Pintxo and Leku, un posticino piccole ma con un bancone strapieno di pinchos per tutti i gusti a solo 1 euro. Da lì, possiamo dire che ci abbiamo preso gusto e quasi ogni sera siamo venuti e rimpizarci di queste sfiziosità.
Al di là del cibo, il Casco Viejo merita una visita anche solo per l’assenza totale di auto, questa zona infatti è interamente pedonale e permette di gustarsi la sua architettura centenaria in netto contrasto con il resto della città e per l’imponente Catedral de Santiago, patrimonio UNESCO all’interno del Cammino di Santiago, costruita tra il 14° e il 15° secolo.

Se poi avete voglia di fare shopping e portarvi a casa un souvenir, qui troverete pressochè qualsiasi cosa.
Plaza Nueva
Famosa per i suoi bar distribuiti sotto gli ampi portici, Plaza Nueva è il centro della movida notturna del Casco Viejo, ma se volete un consiglio: fateci un giro per ammirare l’architettura neoclassica e poi brindate da qualche altra parte, qui i pinchos sono più piccoli e più cari di tantissimi altri bar nel quartiere.
Il Cafè Bar Bilabo, ad ogni modo, è uno dei più famosi ed è frequentato sia da turisti che da locali.

Puente de San Antón
Il Puente de San Antón è considerato il ponte più antico di Bilbao, perchè dal 1300 al 1800 era l’unico ponte che collegava le due sponde del fiume Nervion. In realtà, quello che attraversiamo oggi risale al 1871, perchè l’originale fu danneggiato nel tempo da diverse esondazioni del Nervión.
Zubizuri, il ponte di Calatrava a Bilbao
Se l’architetto Calatrava costruendo il ponte della Costituzione ha decisamente fatto male i suoi conti, a Bilbao si vede che era più in forma, anche se la storia ci racconta che nemmeno il comune di Bilbao rimase troppo contento del suo operato. Il ponte Zubizuri, infatti, fu eretto tra il 1990 e il 1997, ma a causa del pavimento in piastrelle di vetro (replicato poi a Venezia, e sapete bene quanto sia umida la mia città) gli infortuni divennero talmente tanti, che il comune fu costretto a coprirle con un tappeto nero antiscivolo. Ma il comune non si limitò a questo, infatti qualche anno dopo decide di raccordare il ponte con il centro direzionale di Arata Isozaki, che si prese in carico la realizzazione di un tratto sopraelevato, diverso per estetica e materiali dal ponte dell’architetto spagnolo. Calatrava se la prese a male, ovviamente, denunciando il comune per attentato alla proprietà intellettuale. In prima battuta il comune se la cavò, dichiarando l’aggiunta del tratto superiore come un’opera pubblica necessaria, successivamente però dovette pagare all’architetto una somma pari a 30 mila euro per danni morali.

Getxo
Getxo è il quartiere residenziale di Bilbao, ma di primo impatto, uscendo dalla metropolitana, vi sembrerà quasi di aver cambiato città e non è un caso. Infatti, un tempo questo insediamento non era inglobato nella città di Bilbao, ma era un semplice covo di pescatori, si trova infatti sull’estuario del fiume Nervion.
Se nella parte bassa di Getxo, affacciate sul porto, sorgono le più belle ville dell’intera città, al di sopra del colle si coserva ancora la struttura del borgo marinaro originario. Potete raggiungere l’alto del colle tramite un como ascensore panoramico, alla fine della passeggiata lungo il Puerto Viejo.

Conclusioni
Anche se durante il tre giorni che siamo stati a Bilbao abbiamo deciso di prendere l’auto e regalare uno dei nostri ultimi giorni di ferie alla città di San Sebastián, famosa soprattutto per il suo Casco Viejo e per la spiaggia a forma di conchiglia – La Concha – devo dire che non mi sarei comunque fermata di più.
Un ultimo consiglio: cercate di prenotare molto in anticipo, per sperare di trovare un alloggio ad un prezzo ragionevole.
Booking.comCiao, io sono Elisa Pasqualetto, ma tutti ormai mi chiamano Liz. Sono nata a Venezia, anche se le voci dicono che non ci viva più nessuno. Nella vita lavoro freelance come Social Media Manager e Copywriter, mentre questo blog è solo una finestra sulla mia più grande passione: il viaggio.
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