
Isole Keys: da Miami a Key West [Itinerario]
Le Isole Keys, anche conosciute come Florida Keys, sono un arcipelago di circa 1.700 isole nel sud-est degli Stati Uniti, collegate alla punta più a sud della Florida dall’Overseas Highway, un prolungamento dell’autostrada US 1, che attraversa le isole per ben 205,2 km fino all’isola di Key West, il punto più a sud degli Stati Uniti.
Ero già stata qui nel lontano 2010, ma era il classico viaggio post laurea in compagnia e all’insegna del low cost, per cui tornare alle Isole Keys, dopo quasi 10 anni, non mi è dispiaciuto affatto: ero pronta per guardarle con occhi più consapevoli e curiosi di un tempo. Questo è un po’ il bello di tornare nei luoghi dove si è già stati, no?
Come visitare le isole Keys?
Il modo migliore per visitare le Florida Keys è in auto, fermandosi nelle Middle Keys, in questo modo accorcerai le distanze dei diversi spostamenti verso le Upper Keys e le Lower Keys. Noi, per esempio, ci siamo fermati a Marathon, nell’isola di Key Vaca, una delle isole centrali dell’arcipelago e ci siamo poi spostati in giornata a Key West, a Key Largo e al Bahia Honda State Park.
Tanto per darti un’idea delle distanze, da Miami al centro delle Isole Keys (prendiamo come riferimento la cittadina di Marathon) il tempo di percorrenza è di circa 2 ore e 25 minuti. Facendo base qui, per raggiungere il John Pennekamp Coral Reef State Park nelle Upper Keys (immancabile se ti piace fare snorkling) ci vuole circa un’oretta in auto, mentre per raggiungere il Bahia Honda State Park (dalla parte opposta), dove si trova la spiaggia più bella di tutte le Florida Keys, ci vorranno solo 20 minuti.
Ovviamente, una tappa a Key West non può mancare e da Marathon dista circa 1 ora e 10. Capisci bene che alloggiando a Key Largo, per esempio, ci metteresti il doppio del tempo e a conti fatti, tra andata e ritorno sono ben 4 ore e mezzo di macchina.
Booking.comFlorida Keys: cosa vedere e che attività fare assolutamente
Le Keys sono isole piene di sorprese, in cui il tempo è come se si fermasse e a tratti tornasse addirittura indietro ai tempi in cui i corsari facevano tappa qui. La loro posizione fa sì che l’atmosfera che si respira qui sia influenzata da diverse correnti: quella caraibica, quella cubana, quella corsara e libertina e quella americana.
Key West, l’ultima isola dell’arcipelago, dista appena 90 miglia da Cuba e nei giorni in cui il cielo è particolarmente limpido si riescono addirittura a vedere le sue coste, sarebbe inverosimile pensare che questa parte di Florida non sia influenzata da usi e costumi cubani. Dopotutto, Miami stessa ha un’intera strada che porta i colori e sapori di questo paese, mi riferisco a Calle Ocho, di cui ho parlato nel mio articolo dedicato ai 3 giorni che ho passato in questa pazza metropoli.
Al contrario di quel che si possa pensare, venire nei “Caraibi degli Stati Uniti” (c’è chi le chiama così) non è sinonimo solo di cocktail al tramonto e relax, perchè le cose da vedere e scoprire sono davvero tante e spesso molto curiose e inaspettate. Ma andiamo per ordine e vediamo isola per isola cosa fare e cosa vedere.

Upper Keys: cosa vedere e fare a Key Largo e Islamorada
Se stai cercando un luogo dove immergerti in acque cristalline e perderti tra le meraviglie della barriera corallina, Key Largo è l’isola da scegliere. Più precisamente ci fermeremo al John Pennekamp Coral Reef State Park, un parco nazionale nato appena nel 1960 a tutela della barriera corallina e dei suoi abitanti.
Snorkeling a Key Largo
Le attività proposte sono diverse, dal tour a bordo di una barca con il fondo di vetro per poter ammirare le meraviglie dei fondali senza immergersi allo snorkling e lo scubadiving per i più esperti. È anche possibile noleggiare un kayak o una canoa e solcare le acque trasparenti delle Upper Keys in autonomia.
Noi abbiamo scelto di fare snorkling. Siamo partiti da Marathon alle 7:15 del mattino per raggiungere il John Pennekamp Coral Reef State Park entro le 8:30, così da avere il tempo di presentare la prenotazione, ritirare l’equipaggiamento e salire a bordo della barca che ci avrebbe portato al largo in orario. Il primo turno è alle 9:00, poi ne seguono altri 3 durante il giorno e sono tutti della durata di 2 ore e mezzo.
L’esperienza è davvero piacevole e adatta a tutti, anche ai non esperti. Nè io, né Riccardo siamo nuotatori professionisti e ce la siamo cavata egregiamente grazie alla maschera e al boccaglio che puoi noleggiare in loco (la maschera si noleggia, mentre il boccaglio deve essere acquistato per questioni igieniche) ad un costo irrisorio di qualche dollaro.
La verietà di pesci e di coralli colorati che si possono ammirare nella barriera corallina è incredibile, l’unica regola è: guardare e non toccare, perché c’è il rischio di danneggiare questo ecosistema molto, molto fragile e delicato.

Il costo del biglietto, aggiornato al 2022, è di $38,95 a persona e di $35 se si ha meno di 18 anni. Noi abbiamo prenotato direttamente tramite il sito del John Pennekamp Coral Reef State Park.
Il Cristo degli Abissi
Una delle attrattive più famose a Key Largo è sicuramente la statua del Cristo degli Abissi (Christ of the Abyss), posta qui a 25 metri di profondità, da Egidio Cressi (patriarca della scuola subacquea) per gli sportivi degli Stati Uniti, nel 1965. Questa statua è la terza copia esatta di quella situata sul fondale della baia di San Fruttuoso, tra Camogli e Portofino, in Italia.
Ecco dove trovarla:
Islamorada: cosa fare e cosa vedere
Il nome Islamorada significa “Isole purpurea”, c’è chi dice sia per la medusa dalla luminescenza violacea che vive in queste acque, c’è chi invece fa riferire questo soprannome alle leggende sui giganteschi marlin blu catturati al largo delle sue coste.
Inutile dire che quest’isola, o meglio, questo insieme di isole siano famose per le attività di pesca. Noi non ci siamo fermati, ma anche qui è possibile fare snorkeling ed immersione e – per gli appassionati – anche pesca sportiva.
Qui si trova anche l’History Diving Museum, per gli amanti delle attività subacquee.
L’unica cosa che mi spiace non aver visitato è l’isola Indian Key, in cui un tempo abitavano i nativi americani e in cui ancora esiste qualche rovina della città presente nel 1800. Ci sarei passata per curiosità, ma non avevamo il tempo necessario.
Middle Keys: cosa vedere e fare a Marathon, Key Vaca
Marathon è la cittadina di Key Vaca, l’isola più grande delle Middle Keys, in cui abbiamo scelto di alloggiare durante la nostra settimana alle Florida Keys e se mai ci torneremo, penso faremo la stessa scelta.
Abbiamo alloggiato al Banana Bay & Marina Resort, prenotato su Booking.com così abbiamo approfittato dello sconto del 15% e della colazione inclusa offerta dal Livello 2 Genius del programma fedeltà della piattaforma. Un resort molto carino, su cui spenderò qualche parola in seguito.
Sombrero Beach, la spiaggia di Key Vaca
Tra le cose da vedere c’è sicuramente Sombrero Beach, una spiaggia lunga circa 3km attrezzata di tutto, dalle docce ai giochi per bambini, dai tavoli da pic nic ad uno spazio per giocare a beach volley.
Personalmente l’ho trovata molto più bella delle spiagge a Key West, e anche molto silenziosa (noi siamo stati a Ottobre, ma di turismo ce n’era comunque).

Il Seven Mile Bridge
Il Seven Mile Bridge, come suggerisce il nome è il ponte lungo quasi sette miglia, che collega le Middle Keys alle Lower Keys. Sì, esatto, ho scritto “quasi”, perchè in realtà il ponte è lungo 6,765 miglia, poco meno di 11 km.

Originariamente, ad unire tutte le Florida Keys fino a Key West, c’era un ponte ferroviario tutt’oggi ancora visibile, costruito da Henry Flagler, che fu parzialmente distrutto dall’uragano che colpì le Keys nel Labor Day del 1935. Parte di questa opera mastodontica era l’ex Seven Mile Bridge, che poi venne sostituito dal quello odierno, mentre parte dell’ex ponte ferroviario fu adattato per il passaggio delle auto.
Un’altra parte dell’ex ponte ferroviario è comunque percorribile a piedi o in bici, come il tratto che parte dal Bahia Honda State Park.

Lower Keys: cosa vedere e cosa fare
Bahia Honda State Park
“Bahia Honda” significa “baia profonda” proprio perché le acque qui sono insolitamente profonde, ed è in assoluto la spiaggia più bella delle Isole Keys. Sabbia bianca, acque cristalline… sembra davvero di stare ai Caraibi!
Essendo una riserva naturale l’entrata è a pagamento e per le auto la tariffa giornaliera è di 8$ (da 2 a otto persone per veicolo), mentre per i pedoni e i ciclisti 2,50$ ciascuno.
Il bello è che la maggior parte dei turisti si fionda a Key West, tralasciando questo paradiso naturale, quindi possiamo dire che per il momento il turismo di massa ancora non c’è… il che è davvero solo un bene!

Key West
Ed eccoci a Key West, la città pirata delle isole Keys in cui la parola d’ordine è “no-rules”. Noi siamo capitati qui durante il Carnevale, il Fantasy Fest, in cui la trasgressione è ancora più spinta e a livelli davvero originali.
Se ti capiterà di andare nel mese di ottobre, controlla le date, perchè potresti imbatterti in questo evento senza eguali e, perché no, prenderne parte attivamente con qualche costume particolare!
A Key West le cose da vedere sono davvero tante. Partiamo con uno dei punti più famosi e fotografati: il southernmost point, il punto più a sud degli Stati Uniti.

All’estremità meridionale di Duval Street, il centro della movida della città, ti apparirà un grande segnale rosso che ti indica l’esatta distanza tra voi è Cuba: 90 miglia. Preparati, perché per immortalare il momento si fa la coda.
Seconda tappa, secondo me imperdibile, è la Casa Museo di Hamingway, non solo per la casa in sé o per i gatti a 6 dita, ma per camminare sugli stessi pavimenti su cui camminava lo scrittore, per vedere il suo quotidiano e immaginare come poteva essere per lui scrivere in quel paradiso.

Terza tappa, lo Sloopy Joe’s, il bar dove Hamingway e molti altri personaggi famosi amavano spendere il loro tempo libero. Oggi lo Sloopy Joe’s Saloon si trova al 201 di Duval Streel ed è uno dei bar più frequentati e visitati in assoluto, sia per il cibo che per le grandi serate di festa che vengono organizzate. Lo Slooy Joe’s, però, non è sempre stato qui, infatti originariamente (quando Hamingway lo frequentava) si trovava al 428 Greene Street, poco distante dall’attuale, che oggi porta il nome di Captain Tony’s Saloon.

Questo, è il vero bar più antico di tutta la Florida e merita davvero una visita, anche solo per vedere le centinaia di banconote e di reggiseni appesi al soffitto e per portarsi a casa il bicchiere (in plastica) di birra con il marchio del bar, incluso nel prezzo della birra.
Quarta tappa: la casa più antica di tutte le isole Keys, che a dirla così fa un po’ ridere visto che la sua costruzione risale solo al 1829, ma essendo sopravvissuta a due incendi e a cinque urgani si è guadagnata il titolo di The Oldest House.
Gli arredi al suo interno sono originali e risalgono a circa gli anni ’40 dell’Ottocento, curiosa è poi la cucina esterna, costruita in giardino per ridurre il rischio di incendi.
Per concludere, una capatina al porto storico di Key West, Historic Seaport, dove qui un tempo si concentrava il business delle tartarughe marine, da cui nasce la famosa zuppa. La cattura delle tartarughe ormai non è più in vigore dal 1971, quando sono state dichiarate a rischio di estinzione, al suo posto è nato il Turtle Museum, che si impegna ogni giorno nella difesa e salvaguardia di questa specie.
Sempre vicino a questo porto storico si trova il ristorante Turtle Kraals, il cui nome deriva dalla funzione che aveva un tempo: era infatti il luogo in cui le tartarughe stanziavano prima di essere portate al macello, in grandi recinti portuali detti appunto “kraals”.
Se vuoi concludere la giornata con un po’ di relax e goderti il tramonto in spiaggia, noi ci siamo fermati a Smathers Beach, ma il punto migliore per ammirare il sole che si nasconde dietro l’orizzonte è sicuramente Mallory Square, ma è sempre sovraffollata.

Quando andare alle isole Keys
Noi siamo venuti qui nel mese di Ottobre, ma è stato l’invito al matrimonio di mio cugino americano a non lasciarci scelta sul periodo migliore, infatti, in questo mese dell’anno le temperature si aggirano tra i 30° e i 28° e il tempo è principalmente sereno. La gente del posto dice che le temperature sono “fresche” rispetto a quelle che si sentono nei mesi estivi (la stagione delle piogge, per altro, è tra luglio e agosto), ma io posso assicurarti che l’umidità che si sente qui toglie davvero il fiato e rende difficile stare all’aperto per molto tempo.
Il consiglio è quindi di visitare le Florida Keys e quindi Key West tra dicembre e maggio, durante la stagione secca, in cui le temperature sono più miti e si riesce per lo meno a respirare.
Dove dormire alle Isole Keys
Come accennavo all’inizio dell’articolo, Riccardo ed io abbiamo deciso di alloggiare a Marathon, presso il Banana Bay & Marina Resort per essere più comodi negli spostamenti tra il nord e il sud dell’arcipelago.
Il nostro itinerario alle isole Keys della durata di poco meno di una settimana è stato parecchio movimentato, ma avendo un punto di partenza centrale rispetto alle Upper Keys e alle Lower Keys ogni spostamento non ci è pesato particolarmente.
Il mio consiglio quindi è quello di trovare un alloggio nelle Middle Keys e raggiungere i vari punti di interesse con l’auto, accorciando così le distanze. Attenzione ai prezzi però, perché dormire alle isole keys è particolarmente costoso, noi abbiamo prenotato tramite Booking.com, cercando tra le offerte migliori del giorno. Se vedi un’offerta, prendila, perché il giorno dopo potrebbe già non esserci più e risparmiare qui – a meno che tu non vada in campeggio – è abbastanza difficile.
Noi volevamo alloggiare in un bel posto, comodo per posizione e per servizi, infatti qui al Banana Bay & Marina Resort c’è anche un piccolo chiosco che si affaccia sull’oceano dove poter bere cocktail guardando il tramonto (il primo cocktail, per altro, era incluso nel prezzo del soggiorno).

Conclusioni
Le isole Keys ci sono particolarmente piaciute, le acque sono davvero trasparenti e cristalline, le attività da fare sono variegate e incontrano i gusti di tutti i tipi di viaggiatori. Una meta da non perdere se pianifichi un viaggio in Florida di almeno 2 settimane.
Come avrai notato, in questo articolo non ho parlato di dove mangiare alle Isole Keys perché questo argomento merita un articolo a parte, con tanto di dettagli fotografici sulle (tante) aragoste e hamburger mangiati qui!
Ciao, io sono Elisa Pasqualetto, ma tutti ormai mi chiamano Liz. Sono nata a Venezia, anche se le voci dicono che non ci viva più nessuno. Nella vita lavoro freelance come Social Media Manager e Copywriter, mentre questo blog è solo una finestra sulla mia più grande passione: il viaggio.
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