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Venezia

L’ombra de vin: 10 motivi per non rifiutarne mai una

A noi veneziani piace bere, il vino fa parte della nostra quotidianità, accompagnato sempre da uno stuzzichino, un “cicheto” che riempie quel fastidioso buco allo stomaco del pre-cena. Il bicchiere di vino per noi è “l’ombra de vin”, al femminile, quasi a sottolinearne il suo lato peccaminoso, spesso associato ad al gentil sesso. La storia del nome deriva dal fatto che al tempo della Serenissima, si usava bere “n’ombra de vin” all’ombra del Campanile di San Marco.

Il veneziano ha sempre bevuto vino, fin da quando se ne ha memoria, le osterie erano meta quotidiana di nobili e popolani e ancora oggi continuiamo, diligenti, la tradizione del giro a bacari, tanto che, esperti come siamo diventati, possiamo essere testimoni dei grandi benefici dell’ombra de vin veneziana.

Se ci pensate, poi, i nobili veneziani passavano le vacanze in campagna, nelle famose ville venete, che in alcuni casi, avevano la propria vigna, come ad esempio Villa Barbaro, che vanta un vigneto di 500 anni.

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1. TI RISOLLEVA NEI MOMENTI DI SCONFORTO

I momenti di “busa”, come li chiamiamo qua, possono capitare a chiunque, l’importante è sapere come affrontarli e combatterli. C’è chi si chiude in sè stesso, cercando una soluzione al problema, c’è chi si lascia sopraffare dal senso di sconforto, c’è chi va a fare sport… io preferisco il metodo veneziano: una bella ombra di vino con gli amici e passa la paura, per lo meno temporaneamente!

2. FAVORISCE LO SBOCCIARE DI NUOVE AMICIZIE

L’ombra di vino è un valido alleato, se si cercano nuove amicizie e se non le si cercano, sicuramente le favorisce. Lo stereotipo vuole che noi polentoni siamo freddi e poco ospitali, ma una città di porto come Venezia, abituata da sempre a condividere i propri spazi con mercanti e visitatori da ogni parte del mondo all’epoca conosciuto, di certo non si faceva alcun problema ad invitare qualcuno a bersi un’ombra, ache per festeggiare la conclusione di un affare.

L’ombra, per tradizione, si beve in piedi, va da sé che i luoghi per appoggiare il bicchiere si riducono drasticamente e si condividono, facilmente e spontaneamente, con altri.

Fateci caso quando venite a Venezia, davanti alle osterie ci sono gruppi formati da tipi di persone diversissime tra loro, eppure, basta una sola ombra de vin, per unirsi in un brindisi che durerà tutta la notte.

3. INCENTIVA LA CREATIVITA’

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Il vino leva i freni inibitori, libera la mente dai pensieri e dai paletti che la società ci obbliga a mettere, lascia che la fantasia si prenda il suo spazio, che la razionalità si metta per un attimo da parte, dando campo libero alla creatività. Non avete idea di quante idee mi siano venute davanti ad un bicchiere di vino a Venezia, anzi, a dire il vero, questo è proprio nato durante il mio ultimo giro a bacari…

4. È DI AIUTO AI METEREOPATICI

Qui a Venezia, durante il periodo invernale, siamo sommersi dalla nebbia che, di certo, non aiuta a sostenere il buon umore. Non si vede nulla, l’umido ti trapassa le ossa, l’acqua alta non si risparmia e se capita quando gli stivali li hai lasciati a casa, ti sfido a essere felice. Durante i giorni di brutto tempo, bere un’ombra di vino in compagnia fa tornare il buon umore, anche se fuori è buio.

Diciamocelo sinceramente, senza ombra di vino, le giornata di nebbia sarebbero veramente delle grandissime giornate di merda.

5. AIUTA A TROVARE IL LATO POSITIVO IN OGNI SITUAZIONE

Oltre a darti una mano durante i giorni di brutto tempo, è un ottimo modo per cambiare punto di vista. Bevi, ti confronti, ridi, il tuo cervello è più disponibile al cambiamento e all’accettazione di punti di vista diversi, spesso e volentieri suggeriti da chi ha già un sorriso alcolico sulla faccia da qualche minuto. Ovviamente, sono punti di vista da rivalutare il giorno seguente, ma che al momento, aiutano a vedere la situazione meno nera di quel che è.

6. COMBATTE LA TIMIDEZZA 

Se avete problemi a relazionarvi, non servono corsi di autostima, non servono lunghe sedute dallo psicologo, ma un’ombra de vin veneziana è capace di risolvere ogni problema legato alla timidezza. Provare per credere.

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7. NON ATTACCA IL PORTAFOGLI

Con 1 euro ve la cavate, se si parla della vera ombra de vin e non del calice di rosso o di prosecco, quella è un’altra storia. L’ombra de vin è la dose da osteria, un bicchierino piccolo, praticamente metà di un calice normale, che come prezzo è alla portata di tutti, anche per questo, di solito, non si fa fatica ad offrire il primo giro.

8. COMBATTE L’INSONNIA

Esiste un detto, anzi un brindisi, di un veneziano del XIV secolo, trascritto anche nel libro delle Deliberazioni del Maggior Consiglio, che dice:

Chi ben beve, ben dorme;

Chi ben dorme, mal no pensa;

Chi mal no pensa, mal no fa;

Chi mal no fa paradiso avarà.

Ora ben bevé che Paradiso avaré.

Serve aggiungere altro?

9. TOGLIE I FILTRI AL PENSIERO

Per certi versi può essere un bene, per altri un male, a voi la scelta. L’ombra de vin fa emergere il nostro lato sincero, spesso scomodo, ma pur sempre veritiero. State cercando di scoprire se la vostra metà vi tradisce? Se il vostro amico ve la racconta giusta? Portateli a bere qualche ombra di vino e poi vedrete come cantano!

10. TI FA DIVENTARE POLIGLOTTA

Con l’ombra di vino in mano diventiamo tutti poliglotti, non si sa bene come mai, ma le parole in un’altra lingua cominciano a fluire senza difficoltà, un po’ grazie al fatto che la timidezza viene messa da parte, un po’ per la facilità con cui si intavola un discorso con chiunque. Da un “ciao come va” in albanese, che nemmeno ti ricordavi di sapere, ad un “dai che ti offro l’ultimo” in russo, il tutto parlando con la stessa persona. Ho detto che il vino vi fa diventare poliglotti, non che gli altri capiscono quello che dite!

 

Ricordatevi una cosa:

[Tweet “i veneziani non sono alcolizzati, hanno solo capito come godersi la vita. “]

*Questo articolo è stato pensato con ironia, non è di certo un invito a ubriacarsi, anche perchè, se non siete veneti, dopo il secondo siete già stesi!

Ciao, io sono Elisa Pasqualetto, ma tutti ormai mi chiamano Liz. Sono nata a Venezia, anche se le voci dicono che non ci viva più nessuno. Nella vita lavoro freelance come Social Media Manager e Copywriter, mentre questo blog è solo una finestra sulla mia più grande passione: il viaggio.

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