Italia

Una giornata fuori dalle righe: si vola!

Non è esattamente quel che si dice un viaggio usuale, ma oggi voglio raccontarvi la mia giornata!
Un paio di giorni fa mi ha chiamato un mio collega dell’aeroporto per propormi una giornata fuori dal normale. Accetto senza pensarci troppo, ed ecco che oggi alle 12.00 in punto abbiamo parcheggiato fuori dell’aeroporto di Padova. Il programma della giornata? Un giro a bordo di un Cessna 172 fino a Valle Gaffaro. Il Cessna 172 è probabilmente l’aereo da addestramento mondiale più conosciuto (almeno così dice Wikipedia), ma per i comuni mortali come me è un 4 posti con elica posizionata anteriormente.
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Con Andrea, il nostro pilota, e Samantha, decolliamo da Padova alla volta di Valle Gaffaro, attorno alle 12.30. Simone, il mio collega, avrebbe fatto da copilota.
Il cockpit, detto anche flight deck o cabina di pilotaggio, ha sempre esercitato su di me un certo interesse, tutti quei bottoni, freccette e levette che non si possono toccare se non sai dove mettere le mani hanno un certo ché di intrigante! Andrea e Simone hanno coinvolto me e Samantha nella Check list iniziale. La check list è appunto una lista di “cose da fare prima di partire”, controllo livello del carburante, cinture allacciate, porte chiuse, freni ON, magneti OFF (questi in fase di ispezione interna alla cabina), ecc, dopo di che si passa ai controlli di preaccensione, di accensione, di rullaggio, di attesa di decollo e di decollo. Siamo pronti, si parte!
Il decollo è pulito, con pochi vuoti d’aria e lo spettacolo che ci si presenta davanti è indescrivibile. I colli  euganei si ergono di fronte a noi come piccole protuberanze verdi dal terreno, le case si fanno piccole e diventano un mosaico di colori sotto di noi. Enormi distese di campi ci accompagnano sopra Rovigo, dove cambiamo rotta per dirigerci verso la riserva naturale del Bosco della Mesola, dove vicino c’è una pista d’atterraggio su erba. Sembra quasi di essere in un film: continue interferenze in radio, comunicazioni in alfabeto ICAO su rotte e informazioni che possono risultare utili come l’altitudine da tenere. Dopo aver passato il Po ecco che arriva l’ora di atterrare. Ci prepariamo.
In base a come tira il vento si deve decidere da che lato iniziare le operazioni di atterraggio (si atterra sempre controvento), ci regoliamo grazie alla manica a vento a bordo pista, dopodiché ci allineiamo alla pista ed iniziamo a scendere. L’atterraggio è accompagnato da un coro di trombe stile Ryanair ed applausi da parte mia e di Samantha.
Dopo un lauto pranzo al Ristorante Barone Rosso, composto da: tagliatelle con radicchio, funghi e speck a dadini, carne alla griglia con polenta, cavolo gratinato o patatine fritte, e per finire dolce della casa e caffè! il prezzo? 12 euro!!! L’oste è un buontempone, ci ha regalato un po’ della sua compagnia e delle sue storie, oltre che dell’ottimo cibo “de casada”.
Al ritorno risaliamo su Chioggia, e la laguna ha un fascino indescrivibile dall’alto, i colori si fondono, il verde diventa blu e poi di nuovo verde, si rimane senza fiato davanti a tanta bellezza naturale.

Purtroppo è ora di tornare e, dando la precedenza a un altro velivolo, ci apprestiamo a scendere.
Non è quello che si può definire un “viaggio low cost”, ma che volete, si vive una volta sola no?

Liz

Ciao, io sono Elisa Pasqualetto, ma tutti ormai mi chiamano Liz. Sono nata a Venezia, anche se le voci dicono che non ci viva più nessuno. Nella vita lavoro freelance come Social Media Manager e Copywriter, mentre questo blog è solo una finestra sulla mia più grande passione: il viaggio.

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