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Venezia con gli occhi di una veneziana

veneziaLo ammetto, sono di parte. Venezia è la mia città natale e da veneziana non posso che esserne perdutamente innamorata. Questa città, unica nel suo genere, che col sorgere del sole specchia la sua bellezza senza età sulle acque verdi della laguna, ha rubato il cuore non solo ai suoi cittadini ma anche ad artisti, scrittori ed intellettuali. Ma Venezia non può essere guardata solo attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica o lo schermo di un tablet, anzi, a dire il vero non va nemmeno guardata, direi piuttosto che va osservata!

Venezia non è solo per i turisti, e io voglio raccontarvela attraverso gli occhi di una veneziana: i miei.

CALLI, CAMPI E SOTTOPORTEGHI

Venezia è la città dei campi e non delle piazze, delle calli e non delle strade, dei sottoporteghi e non dei sottopassaggi. Ogni toponimo ha un significato che ricorda il periodo della Serenissima, basti pensare alle Mercerie, parola che deriva appunto da “merce”, perché era qui che si insediavano il maggior numero di botteghe.

QUI SI GIRA IN BARCA

Il burcio – o burchio -, il sandalo, la gondola per un veneziano non sono altro che mezzi di trasporto e non un’attrazione turistica. Qui si gira in barca e non in auto, qui la vita è scandita dal saliscendi delle maree, dai tramonti mozzafiato che il sole regala a Venezia ogni sera specchiandoli sulle sue acque. E chi non ha la barca? beh, avete mai sentito parlare del passo “alla veneziana”?

OSTERIE, BACARI E TRATTORIE

Il veneziano che si rispetti -sottoscritta compresa – in fatto di bere e mangiare, non si fa mancare proprio niente. A pranzo, se devo mangiare fuori casa, non posso evitare di andare dalla Marisa, in Fondamenta san Giobbe, o alle due Gondolette in Fondamenta delle Capuzzine e alla sera, appena finito di lavorare, non si può rinunciare ad un’ombra di vino, bianco o rosso che sia, nei numerosi bacari e osterie, dove il tempo vola, inesorabilmente.

ARTE E STORIAmoeca

Basta guardarla per dire che è unica nel suo genere, non solo per la sua struttura ma per l’immenso patrimonio artistico e storico che vanta. Io non sono solo innamorata delle maggiori attrazioni turistiche come il Palazzo Ducale, o la Basilica di San Marco, ma degli scorci, degli angoli più nascosti, della statua del gobbo a Rialto, per esempio, o delle così dette “Moeche” – raffigurazioni del Leone di San Marco, di fronte, con le ali spiegate che ricordano appunto un granchio, una moeca – su ancora pochissime coloninne ai lati di alcuni edifici veneziani.

Tu che credi che Venezia sia solo presidiata da baracchini cinesi e venditori ambulanti di borse, perditi! …e poi sappimi dire!

Photo Credit: Alessio Ammendola

Ciao, io sono Elisa Pasqualetto, ma tutti ormai mi chiamano Liz. Sono nata a Venezia, anche se le voci dicono che non ci viva più nessuno. Nella vita lavoro freelance come Social Media Manager e Copywriter, mentre questo blog è solo una finestra sulla mia più grande passione: il viaggio.

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