
Villa Barbaro: degustazioni di vino e meravigliosi affreschi di Paolo Veronese
Villa Barbaro è una delle ville venete in provincia di Treviso, precisamente a Maser. La villa è stata costruita da Andrea Palladio, come anche Villa Malcontenta, Villa Pisani e molte altre, sparse per la regione, e riporta al suo interno, nella parte centrale, gli affreschi di Paolo Veronese.
A prima vista, la villa stupisce per la sua imponenza e per la sua posizione, dal momento che dal balcone principale si gode di una vista, che toglie il fiato, su tutta la vallata. Purtroppo io l’ho visitata con la pioggia, ma credo che, con il sole, il panorama sia di gran lunga migliore e più ampio.
Le ville venete mi hanno sempre affascinato, se penso che noi compriamo biglietti aerei per andare dall’altro capo del mondo per sentirci felici, ai nobili veneziani bastava spostarsi in campagna per esserlo e godersi un po’ di quella pace che a Venezia non potevano avere. Certo, non alloggiavano in un appartamento prenotato su Airbnb, ma in una villa fatta costruire dal Palladio di turno e fatta affrescare da qualche altro genio dell’arte.
Villa Barbaro è patrimonio dell’umanità, con un vigneto che conta 500 anni di storia, e tutt’oggi si può assaggiare il vino, che veniva prodotto all’epoca, nel bar a pochi passi dalla villa. Per saperne di più riguardo alle degustazioni vi rimando alla pagina ufficiale.
Visitare Villa Barbaro-Volpi
La villa porta oggi un nome doppio “Barbaro-Volpi”, il cognome della famiglia che l’ha commissionata e quello della famiglia che tutt’ora vive tra le sue mura. I fratelli Barbaro, uno dei quali era ambasciatore della Repubblica di Venezia, commissionarono la sua costruzione ad Andrea Palladio, che prese la vecchia casa di campagna e la trasformò in un tenuta di grande stile, dove i due signori e famiglia potevano rilassarsi e lasciare libero spazio a giochi intellettuali e alla contemplazione della natura circostante.
La villa si presenta così: con un corpo centrale e due ali laterali, la parte visitabile, però è solo quella affrescata interamente da Paolo Veronese, vale a dire quella centrale, un peccato, se si pensa a quanto è grande la villa, ma di certo non si può pensare di entrare in casa d’altri senza permesso, visto che il resto è ancora abitato dall’ultima discendente della famiglia Volpi.
Ai due lati della villa, due meridiane, una che segna l’ora e una i segni zodiacali.
Proprio come a casa propria, a Villa Barbaro si entra in pantofole (fornite all’entrata), per non rovinare i pavimenti in marmo.
All’interno si possono visitare circa 6 stanze, ognuna delle quali ha un nome di convenienza, dato successivamente, solo in base agli affreschi principali di ognuna.
- Stanza di Bacco
- Stanza del Cane
- Stanza della Lucerna
- L’Olimpo
- La Crociera
- Stanza del Tribunale dell’Amore
Ognuna delle stanze è affrescata fino al soffitto, ad eccezione de La Crociera, che altro non è che un ampio corridoio che collega le diverse stanze, che si presenta con un soffitto bianco, quasi spoglio. Mi sono domandata perchè, visto lo stile di tutte le altre stanze, una possibile risposta è che un tempo il soffitto fosse dipinto di un tenue azzurro, che ricordasse il colore del cielo, ma che con il tempo è andato perduto, ma, probabilmente, non lo sapremo mai per certo.
L’Olimpo e il Ninfeo
Salendo le scale, da cui si accede alla villa, la prima stanza da vedere è l’Olimpo, una sorta di anticamera per le successive Stanza del Cane e della Lucerna, da qui una vetrata mostra il Ninfeo, un esedra imperfetta nei due giganti centrali, che si suppone possano essere stati realizzati da Marcantonio, uno dei due fratelli Barbaro, con la passione per l’architettura e la scultura.
Il Ninfeo è un colpo d’occhio non da poco, soprattutto per la sua imponenza e, diciamolo, per la figura in cima dai cui seni sgorga l’acqua che finisce nella piscina antistante.
Una volta entrati nella sala dell’Olimpo, alzate lo sguardo, vi troverete davanti un balcone dipinto, che percorre tutto il perimetro del soffitto, dal quale si sporgono diverse figure, tra le quali la moglie dello stesso Marcantonio.
La Stanza del Cane e la Stanza della Lucerna
Nella Stanza del Cane ho apprezzato particolarmente l’affresco che ci si trova davanti non appena entrati: la Fortuna che incorona il Merito dormiente, trovo che il suo significato sia molto vero e attuale. In questa stanza è anche raffigurata Venezia, insieme all’Ambizione e all’Invidia, riconoscibile perchè nasconde un coltello tra le vesti, che si contendono le ricchezze della cornucopia.
Nella stanza della Lucerna vi segnalo un solo particolare, un putto sul soffitto che regge una lucerna vera, che scende dal soffitto.
La Stanza di Bacco e la Stanza del Tribunale d’Amore
Nella Stanza di Bacco di Villa Barbaro colpisce il caminetto, che riporta la scritta in latino IGNEM IN SINU NI ABSCONDAS, “non si nasconda il fuoco in seno” e il gioco di finta prospettiva che il Veronese fa sulla parete di destra. Nell’altra stanza un particolare curioso, lasciato dal pittore, le scarpe e la spazzola.
Una curiosità sugli affreschi de La Crociera
Se ci fate caso, sugli affreschi de La Crociera ci sono come di piccoli, ma fitti, graffi, a prima vista sembrano fatti volutamente, ma confrontandoli con gli altri dipinti della villa, non si trova il senso di quella tecnica, infatti, la realtà è che la famiglia che abitò la villa dopo i Barbaro, non apprezzò i lavori del Veronese e decide di coprirli con dell’intonaco, per poi dipingerci qualcosa di diverso. Per far aderire meglio l’intonaco, gli affreschi del Veronese furono graffiati e poi coperti, solo con l’arrivo della famiglia attuale si è tornati, volutamente, allo stato originale, lasciando però visibili i segni di ciò che è stato.
Costo del biglietto: 9 euro per persona
Ciao, io sono Elisa Pasqualetto, ma tutti ormai mi chiamano Liz. Sono nata a Venezia, anche se le voci dicono che non ci viva più nessuno. Nella vita lavoro freelance come Social Media Manager e Copywriter, mentre questo blog è solo una finestra sulla mia più grande passione: il viaggio.
2 commenti
Stefano
“Ognuna delle stanze è affrescata fino al soffitto, ad eccezione de La Crociera, che altro non è che un ampio corridoio che collega le diverse stanze, che si presenta con un soffitto bianco, quasi spoglio. Mi sono domandata perchè, visto lo stile di tutte le altre stanze, una possibile risposta è che un tempo il soffitto fosse dipinto di un tenue azzurro, che ricordasse il colore del cielo, ma che con il tempo è andato perduto, ma, probabilmente, non lo sapremo mai per certo.” Sono stato a Villa Barbaro di Maser il 28/12/2021, la guida ha detto che un tempo vi erano gli affreschi del Veronese, ma nel periodo in cui la gestione della villa erano in mano alle figlie del fattore, sono andati perduti. Il proprietario successivo salvò il salvabile.
Liz
Grazie del contributo!