Giro delle Tre Cime di Lavaredo a piedi: tutto ciò c’è da sapere
La prima volta che ho fatto il giro delle Tre Cime di Lavaredo a piedi avevo 4 o 5 anni. Mio papà portava mia sorella sulle spalle e io facevo una delle mie prima camminate in montagna, con le mie gambe.
Nonostante abbia pochi ricordi di quella gita in famiglia, il passo svelto ed entusiasta, che probabilmente avevo allora, continua a farmi compagnie nelle mie passeggiate.
Mi sono allacciata gli scarponi, dopo una ricca colazione all’Hotel Centrale di Auronzo, dove Riccardo ed io amiamo passare qualche notte all’anno per rilassarci e per viziarci con sauna, bagno turco e grandi cene – sì l’hotel ha una piccola spa al suo interno.
Amo tornare in quest’hotel perchè mi sento a casa e per la vista incredibile sulle Tre Cime, che si ha da alcune delle loro camere, in particolare da quella all’ultimo piano, dove siamo stati la prima volta.
Come arrivare alle Tre Cime di Lavaredo e costi del pedaggio
Dalla città di Auronzo all’omonimo rifugio, punto di partenza per il giro delle Tre CIme di Lavaredo, ci vuole circa un’ora. Qualche chilometro prima di raggiungere la vetta, troverete un casello per il pedaggio dell’ultimo tratto. L’ingresso per accedere al parcheggio del Rifugio Auronzo è di 25 euro per le auto, 15 euro per le moto e 40 euro per i camper.
Potete scegliere salire a piedi e lasciare l’auto lì, ma dovete aggiungere un’ora e mezza, circa, alla vostra escursione.
Giro delle Tre Cime di Lavaredo a piedi
Le Tre Cime di Lavaredo sono patrimonio dell’UNESCO e, come potete ben immaginare, sono ormai diventate una meta ambita da molti, giapponesi inclusi.
Se avete il passo svelto ed allenato, preparatevi ad avere di fronte centinaia di persona, la maggior parte non attrezzate per una camminata in montagna, che passeggeranno davanti a voi, ammirando il paesaggio e scattando fotografie come se fossero in centro a Piazza San Marco.
Se non siete allenati, ma avete comunque il passo veloce, come la sottoscritta, non fate l’errore di lasciarvi prendere dal nervosismo e cominciare una gincana tra le racchette e le innumerevoli scarpe da ginnastica. Il ritorno è leggermente più faticoso, è meglio non farsi male prima del tempo.
La prima parte del percorso è adatta a chiunque, anche a chi odia camminare in montagna. Tutto il percorso è in quota, sarà come passeggiare in piano. Una volta arrivati al Rifugio Lavaredo, vedrete che la maggior parte degli avventurieri si fermerà per mangiare qualcosa e tornare sui suoi passi. Non prima di aver scattato una foto con le Tre Cime sullo sfondo, sia chiaro.
La seconda parte del percorso porta al Rifugio Locatelli, che spicca tra le cime, baciato dal sole. Anche questa seconda parte è alla portata di tutti, ecco perchè molti, dopo pranzo, tornano alla macchina per la stessa strada. Io vi consiglio di proseguire il giro, perchè ne vale davvero la pena.
Rifugio Locatelli: dove mangiare alle Tre Cime di Lavaredo
Se non avete intenzione di lasciarvi tentare dai buonissimi piatti a base di funghi, salsiccia e uova, è meglio se partite attrezzati, con un paio di borracce e di panini nello zaino. Davanti al rifugio c’è un grandissimo spiazzo dove fermarsi a fare un pic nic.
Noi abbiamo deciso di mangiare in rifugio, trovando posto a sedere praticamente subito, fortunatamente.
Abbiamo mangiato un piatto con salsiccia, polenta e funghi e un’omlette al prosciutto con patate al forno, accompagnati da due fresche birre medie. Per concludere un caffé ed una grappa. Abbiamo speso poco più di 40 euro, ma si sa che nei rifugi i prezzi sono altini, bisogna però dire che le porzioni eravano veramente abbondanti.
Noi abbiamo raggiunto il Rifugio Locatelli intorno alle 12:00, partendo dal Rifugio Auronzo alle 10.40, ed è stato un bene. Dopo circa mezz’ora, il Rifugio si è letteralmente riempito, la coda per trovare un tavolo arrivava fino a fuori della porta, così come quella per il bagno.
Un consiglio: cercate di non prendervela troppo comoda, se pensate di fermarvi qui per pranzo.
Il ritorno al Rifugio Auronzo
Siamo ripartiti sulle 14:00, dopo esserci distesi un po’ sull’erba ad ammirare un paesaggio che non ha eguali e che tutto il mondo viene a vedere, tanto è unico. La seconda parte del giro delle Tre Cime di Lavaredo, come ho detto, è leggermente più impegnativa, ma solo perché c’è un po’ di dislivello.
Se il primo tratto era possibile affrontarlo in scarpe da ginnastica, anche se è una cosa che sconsiglio vivamente, il secondo necessita un paio di scarponi da montagna. Ho visto genitori scendere un passo alla volta, con i loro figli per mano, rischiando di farsi seriamente del male, perché avevano indosso un paio di New Balance. Anche se il giro delle Tre Cime a piedi è un percorso facile, non è il caso di venire impreparti, indossando delle scarpe con cui avete fatto una passeggiata nel parco, il giorno prima.
Il paesaggio da questa parte del percorso è completamente diverso, da ciò che avete visto fino a prima di raggiungere il Rifugio Locatelli. Gli alberi di pino mugo costeggiano gran parte del sientiero, prima e dopo la malga che trovate lungo il percorso.
Alla vostra sinistra le Tre Cime e la loro imponenza, dall’altra parte un profondo burrone ci ricorda di quanto siamo piccoli di fronte alla natura. Farete fatica a non fermarvi ogni due minuti, per guardarvi intorno e realizzare quanto il mondo possa essere spettacolare e degno di essere protetto.
In un’ora e mezza si ritorna al Rifugio Auronzo, anche se avete un legamento infiammato, come aveva la sottoscritta.
Due consigli per un buon break dopo il giro delle Tre Cime Di Lavaredo
Se dopo l’escursione passerete per la città di Auronzo, segnatevi questi due indirizzi: Corte’s Ranch e la Pasticceria Tarin.
Il primo è un agriturismo con maneggio, noi ci siamo fermati qui per bere un succo di frutta e, devo dire, abbiamo assaggiato il più buon succo ai frutti di bosco che abbia mai bevuto.
Il secondo, invece, se siete amanti dello strudel quanto me, è una tappa obbligatoria per portarvi a casa mezzo chilo di sapore di montagna.
Ti è piaciuto? Pinnalo!
Ciao, io sono Elisa Pasqualetto, ma tutti ormai mi chiamano Liz. Sono nata a Venezia, anche se le voci dicono che non ci viva più nessuno. Nella vita lavoro freelance come Social Media Manager e Copywriter, mentre questo blog è solo una finestra sulla mia più grande passione: il viaggio.
4 commenti
Federica
Grazie dei consigli 🙂
Nadia
Anche questa escursione è nella mia lista dei desideri. Durante la mia vacanza con base in val Pusteria di alcuni anni fa, causa tempo piovoso avevo dovuto accontentarmi di salire al rifugio Auronzo in autobus e da lì camminare fino alla chiesetta degli Alpini. Mi piacerebbe ritentare nel 2021 a giugno…
Roberto Ferla
Bellissimo, non vedo l’ora di provarlo, appena ce lo permetterà il Governo ! Grazie
Giulio Calvelli
Percorso bellissimo, fatto già tre volte ormai da qualche anno. E’ veramente indimenticabile, ottimo il pranzo al Locatelli. Per gli appassionati di foto come me
è stupendo. Grazie per avermelo ricordato!!!