
Cosa vedere a Praga in 4 giorni: consigli utili per non farsi fregare
Devo ammetterlo. Su cosa vedere a Praga in 4 giorni non mi ero fatta un’idea ben precisa.
Sono partita con il pensiero di trovare in questa città un luogo che sapesse sorprendermi, cosa che per certi versi è pure avvenuta, ma non come mi aspettavo.
Praga è sicuramente una città da inserire in quella fantomatica lista di luoghi da vedere almeno una volta nella vita, ma è meglio non salire in aereo con troppe aspettative.
Sarà che sono partita per questi 4 giorni a Praga, con l’idea che questa città mi avrebbe regalato tanto e il livello di aspettative così alto, probabilmente, ha influito molto sul risultato finale.
In questo articolo non aspettatevi un serie di elogi verso la capitale ceca, ma una lista di suggerimenti e di accorgimenti da adottare una volta messo piede all’interno della Repubblica.
Cosa vedere a Praga: consigli prima della partenza
Pianificare un viaggio per Praga può essere più difficile di quanto si possa pensare, e non parlo della scelta del volo, che bene o male si trova sempre ad un prezzo vantaggioso, ma di ciò che si trova una volta atterrati.
Questo è stato il mio primo viaggio con Easyjet Holidays, la sezione del sito della compagnia inglese Easyjet che ti permette di trovare offerta a basso costo, che includono volo e hotel.
Non ve lo nego, abbiamo pagato 180 euro a testa per volo e prenotazione al Central Hotel Prague, hotel 3 stelle in pieno centro. Un prezzo davvero competitivo, se si pensa che abbiamo passato 4 notti lì, a marzo.
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Booking.comLa cosa che ci ha lasciato un po’ basiti è stata l’esclusione delle tasse dai prezzi dei menù dei ristoranti (semplicemente perché, come in Italia, anche in Repubblica Ceca c’è chi non fa lo scontrino e quindi in alcuni casi c’è da pagare il prezzo da listino ed in altri c’è da aggiungere la tassa del 15% sugli alcolici e il 21% sui cibi). Ah, il servizio non è mai incluso e solitamente si calcola su una media del 10% del totale, ma se non è specificato nel menù, non siete obbligati a dare la mancia.
Oltre a questo – che ad aggiungere le tasse si fa presto, una volta imparato il meccanismo – c’è stata l’insistenza da parte dei tassisti a farci pagare di più, nonostante il prezzo fosse stato concordato precedentemente con l’hotel.
I miei consigli in merito sono due:
- calcolate sempre, in anticipo, il prezzo finale di ciò che andrete a consumare, includendo le tasse
- non lasciatevi abbindolare dai tassisti, ci provano sempre. Prenotate il taxi con l’hotel, concordate il prezzo e quello deve essere.
Il primo giorno possiamo sbagliare tutti, soprattutto se si arriva stanchi la sera e non si vede l’ora di mettere qualcosa sotto i denti, ma dal secondo giorno si può cominciare a capire la città e goderne al meglio.
Praga, cosa vedere in 4 giorni
Di seguito trovate il mio personale itinerario, i luoghi che ho visitato e che vi consiglio di vedere.
Giorno 1: L’orologio astronomico e il municipio
Sicuramente uno dei motivi per cui si decide di vedere Praga è il suo famoso e centenario orologio astronomico. La sfortuna ha voluto che nei giorni in cui sono stata nella capitale ceca, l’orologio fosse in restauro e così sarà fino a settembre/ottobre 2018.

Avendone letto la storia, prima di partire, sono convinta che se anche non ho avuto la fortuna di vederlo, è un oggetto che merita. Il municipio, dal canto suo, è un edificio molto particolare, essendo composto da ben 5 stabili, risalenti ad epoche diverse l’uno dall’altro.
Cercate di informarvi per tempo, se possibile, sulla visita, perchè alcuni giorni all’anno (o al mese? non c’è dato saperlo), alcune stanze del municipio chiudono per celebrare matrimoni, la pecca è che il biglietto si paga intero ugualmente.
Fortunatamente, i sotterranei del municipio – di gran lunga la parte più curiosa e particolare della visita guidata – sono sempre aperti e mostrano una città diversa da quella in superficie.
Il costo del biglietto per vistare il municipio è di 250CZK a persona, che sono circa 10 euro.
La visita dall’alto della torre dell’orologio, poi è davvero suggestiva, tanto che vale solo questa il prezzo del biglietto.
Giorno 1: Ponte Carlo, Lenon’s Wall e il mulino ad acqua
Dopo una salsiccia avvolta nel pane, per smaltirla abbiamo camminato fino al Ponte Carlo, una delle maggiori attrazioni turistiche di Praga. Il ponte è maestoso, la sua costruzione iniziò nel 1357 e a pensarci fa un un certo che passeggiarci sopra.
Il ponte è costeggiato da statue, per lo più ossidate, ma comunque molto belle. La maggior parte delle statue rappresenta santi, che in qualche modo sono legati alla storia della città e al suo credo.

Il ponte è un incontro di culture e di arti, c’è chi dipinge, chi cante e chi suona, ma c’è anche chi gioca con le colombe e chi sta a guardare. In un certo senso, è come se il ponte avesse una sua identità, quasi fosse una città a parte.
Passando il ponte, si arriva al quartiere di Malá Strana, dove si trova il grande complesso del Castello di Praga.
Perdendosi tra i vicoli, arriviamo al Muro di John Lenon, una parete coperta da graffiti, creati da chiunque voglia arricchire di colore questo piccolo angolo di Praga.

Poco più avanti, percorrendo delle stradine molto suggestive, si arriva ad un mulino ad acqua, ancora funzionante, in legno, sorvegliato da uno gnomo, posto lì di guardia.
Peccato per gli innumerevoli lucchetti attaccati al ponte che dà sul mulino. Un vero peccato.

Giorno 2: Monasterno di Strahov, Castello di Praga e il Vicolo d’oro
Ci tenevo tantissimo a vedere la biblioteca del Monastero di Strahov, anche se un po’ fuori mano.
A causa della mia tendinite, siamo arrivati al monastero con un taxi chiamato dall’hotel, per un totale di 380CZK, circa 12 euro.
La biblioteca del monastero è veramente meravigliosa, peccato che si possa ammirare solo dal’esterno, sognando solamente di mettere un piede in quella stanza e ammirare un cielo di stucchi bianchi ed affreschi.

Lungo il corridoio abbiamo potuto ammirare un’esposizione temporanea di monete e reperti provenienti dall’Egitto, oltre a una meravigliosa collezione di volumi creati con la corteccia dell’albero di cui trattavano.
Una selezione infinita di insetti e di locuste, oltre che di farfalle riempie le vetrine, testimoniando i profondi studi dei monaci in ambito scientifico.
Anche l’altra sala, la sala della Filosofia, è un colpo d’occhio. La sua struttura in legno così perfetta e completa, il soffitto affrescato… non so, non ho potuto che strabuzzare gli occhi.
Anche questa sala, però, è possibile ammirarla solo dall’esterno.
Il biglietto per visitare queste poche stanze del monastero costa 120CZK a persona, ma se volete fare delle foto, dovete pagare 50CZK a persona in più. A dirvi la verità, io le foto le ho fatte comunque. Suonerà disonesto, ma trovo inconcepibile farmi pagare per fare delle foto, dopo che già pago il biglietto per entrare.
Verso mezzogiorno ci incamminiamo verso il castello ed assistiamo, inaspettatamente, al cambio della guardia. Uno spettacolo che non si vede tutti i giorni e che vale la pena apprezzare.
Da qui, ci siamo diretti verso i controlli di sicurezza per entrare nell’area del castello, dove abbiamo pranzato, aspettando l’orario d’inizio del nostro tour guidato.
Il complesso del castello di Praga, a Cattedrale di San Vito e il Vicolo d’oro

Il biglietto per il complesso del castello costa 250CZK o 350CZK in base alla scelta del percorso. Noi abbiamo scelto l’itinerario più economico, pagando 100CZK a testa in più, per la guida in italiano.
La guida era davvero molto preparata, ha risposto a tutte le nostre domande ed è sempre stata disponbile nell’approfondire alcuni argomenti. Peccato che la quantità di spazi da visitare sia davvero poca.
Del castello si visitano sostanzialmente due stanze. La prima in cui i cavalieri erano soliti fare dei tornei e che oggi è il luogo dove il presidente della Repubblica Ceca viene eletto e una seconda stanza, da cui sono stati defenestrati due governatori imperiali, catturati da alcuni rappresentanti dell’aristocrazia.
La cattedrale è, invece, davvero stupefacente. Un colosso che si innalza nel cortile che dà sugli alloggi del Presidente della Repubblica.

All’interno, siamo riusciti a visitare anche la Cappella di San Venceslao, che solitamente si può ammirare solo dall’esterno. Abbiamo avuto questa fortuna perchè alla fine del tour guidato eravamo rimasti solo noi due, su un gruppo di cinque, e la guida ci ha permesso di entrare.
Oltre alla cattedrale di San Vito, all’interno del complesso del castello, c’è un’altra piccola chiesa, risalente al X secolo, dedicata a San Giorgio. La visita è compresa nel biglietto più economico.
Il Vicolo d’oro compone l’ultima parte della visita all’interno delle mura. La stradina si caratterizza da una schiera di edifici bassi e colorati, risalenti al XVI secolo. Queste casette furono costruite, inizialmente, per ospitare 24 guardie, con le loro famiglie, al serviziodell’imperatore Rodolfo II d’Asburgo (1522-1612).
Qui trovate anche una mostra di armi ceche, ma non solo, dal medioevo in avanti. Peccato siano tutte copie.

Giorno 3: Museo del Lego, piazza Venceslao e la dancing house
In realtà il Museo dei Lego non era tra le cose da vedere a Praga che avevamo pianificato, ma il Museo Nazionale della città era chiuso per restauro (sì, anche questo!) e sul sito non c’erano informazioni a riguardo.
Sotto una pioggia di neve abbiamo abbandonato l’idea del Museo Nazionale, percorrendo tutta Piazza Venceslao a piedi, ripiegando su un soprendente Museo del Lego.

Pensavo mi sarei stufata presto, ma vedere i libri di Harry Potter trasformati in lego e così anche Indiana Jones e Star Wars è stato un po’ come tornare bambini. Con gli occhi attaccati alle vetrine, facevamo a gare a indovinare la tematica delle costruzioni e a ricordare insieme i pezzi di lego che avevamo noi stessi a casa.
Un museo che apparentemente sembra adatto solo ai bambini, ma che poi fa divertire più gli adulti!
Una lunga passeggiata verso il centro ci ha portato ad incontrare la statua dell’Appeso, un’opera che rappresenta Freud aggrappato con una mano ad una trave, che sporge da un edificio. Difficile notarla la prima volta che si passa per qui, nei pressi di Betlémské náměstí.

Cercando la birreria più antica di Praga, U Fleků, aperta nel lontano 1499, che ancora tiene lo stile del tempo, siamo giunti fino alla famosa Dancing House, ad opera dell’architetto Vlado Milunić. La Casa Danzante ospita uffici di multinazionali e un hotel, mentre all’ultimo piano è possibile accedere alla terrazza panoramica, tramite il bar sul tetto. All’interno c’è anche un ristorante francese.

Tornando poi verso il nostro hotel, perdendoci tra le stradine a ciottoli, ci siamo ritrovati di fronte a una piccola chiesa rotonda.
Vale la pena fermarsi un attimo, soprattutto perchè risale all’XI secolo ed è circondata da un piccolo fossato. La leggenda che avvolge questa piccola chiesetta, visitabile solo un’ora prima delle messe previo accordo telefonico, racconta che fu costruita dove un tempo c’era uno stagno, dove morì una ragazza crocifissa. Il motivo di tale punizione? La conversione al cristinesimo senza l’accordo dei genitori.
Sembra che nella notte, la croce si rimise in piedi e questo fu interpretato come un segno divino. Anche se è solo una leggenda, sembra che davvero sia stata trovata una croce, ormai dal legno marcio, durante delle riparazioni.

Giorno 4: Museo di Macha
L’ultima mezza giornata, prima di ritornare a Venezia, l’abbiamo dedicata alla visita di una galleria d’arte, un museo dedicato ad un famoso artista ceco: Alphonse Mucha (1860 – 1939).
La sua arte può non piacere, ma Alphonse fu un personaggio molto importante nella storia e nell’arte ceca. Il museo, attraverso le sue opere in stile liberty, accompagna il visitatore nella sua vita. Dall’infanzia alla vecchiaia, percorrendo l’evoluzione dell’artista.
Un video finale racconta interamente la sua storia (in lingua inglese).
Il prezzo del biglietto è di 240CZK a persona, la guida ha un costo a parte.
Conclusioni:
Dedicare 4 giorni alla scoperta di Praga credo sia un buon compromesso, anche se comunque non siamo riusciti a fare molte cose. Il Museo Nazionale, l’orologio astronomico e parte del municipio sono per me già motivo di ritorno.
Un giorno, darò a questa città un’altra chance di stupirmi, perchè ha sicuramente tanto da offrire, ma c’è bisogno di una migliore amministrazione del suo patrimonio, valorizzandolo e aumentando l’informazione.
Per ora, sono tornata nella mia Venezia con dei bei ricordi, nuove conoscenze e la pancia piena… ma di questo parlerò nel prossimo articolo: dove mangiare a Praga.
Scegli il tour che fa per te!
Ciao, io sono Elisa Pasqualetto, ma tutti ormai mi chiamano Liz. Sono nata a Venezia, anche se le voci dicono che non ci viva più nessuno. Nella vita lavoro freelance come Social Media Manager e Copywriter, mentre questo blog è solo una finestra sulla mia più grande passione: il viaggio.
3 commenti
Manuela Nattino
grazie Liz!
in effetti quando si parte per un viaggio si è telmente entusiasti che si crede che tutto sarà bellissimo, mentre è utile partire con le idee più chiare possibile, specie in un luogo in cui la comunicazione è difficile.
il castello fuori Praga, non lo avete visitato?!
Manuela
Liz
Quale intendi Manuela?
Luca
Mettete in programma una serata alla birreria storica U Fleků, sicuramente mangiare e bere ha costi “italiani”, ma è folkloristico, e si conoscono tante persone, in quanto sono solo tavolate, in 4 giorni saltarlo è come andare a Venezia e non assaggiare il baccalà in osteria. Non ci siamo