Crociera sul Douro, una gita in barca tra viti e bicchieri di Porto
Se c’era una cosa che volevo fare durante i tre giorni a Porto, era una crociera sul Douro, il fiume che taglia in due la città.
Da buona veneziana, mi piace andare in barca e farmi cullare dal mare, specie nelle giornate d’estate o di primavera, un’escursione sul Douro, dove sapevo che sarei stata circondata da meraviglie, non potevo e, soprattutto, non volevo perdermela.
La ricerca della compagnia con cui fare questa gita di un’intera giornata, non è stata facile, l’offerta è moltissima e i prezzi variano di pochi euro, io credo di essere riuscita a trovare il più conveniente, in termini di rapporto qualità prezzo.
Io ho prenotato con Viator, il tour dal nome Day Trip to Régua with Food, Wine Estate Visit and Tasting, dove era inclusa anche una degustazione di vino Porto presso la Cantina Sandeman, a Régua.
Come si svolge la crociera sul Douro
Il punto di ritrovo, per noi, era per le 8.45 a Cais da Estiva, dove ci aspettava una battello della compagnia Rota do Douro, pronto a partire.
Mano a mano che stavamo entrando tutti all’interno del battello, le nostre guide facevano l’appello e ci assegnavano un tavolo. Il tavolo era preparato per la colazione, che io avevo prontamente già fatto appena sveglia, con pane, tazzine da caffé e caraffe di succo d’arancia.
Il nostro battello leva le ancora, la crociera sul Douro stava iniziando. Mi sarebbe venuto da dire “vento in poppa”, ma il battello non avendo le vele, non mi pareva adatto a quest’espressione così marinaresca.
Ad ogni modo, veniamo serviti al tavolo con caffé, brioche, fette di torta e succo di frutta. Una colazione abbondante, nonostante fosse la seconda che facevo, che mi ha dato la carica per uscire sul ponte a godermi un po’ della brezza che ci accompagnava e della splendida vista sulle campagne portoghesi.
Durante il tragitto, il battello attraversa due chiuse, una che conta 14 metri d’altezza e l’altra che raggiunge, addirittura, i 35 metri.
Le chiuse sono dei sistemi idraulici, che regolano il flusso dell’acqua nei fiumi e che, molto probabilmente, sono sfruttate per la creazione di energia elettrica.
Attraversare una chiusa è strano. La barca viene rinchiusa all’interno di una grande vasca, che pian piano si riempie di acqua. L’acqua sollevava il battello con leggerezza, sapevo che ci stavamo alzando, ma il movimento era talmente morbido, che risultava quasi impercettibile.
Più ci allontanavamo da Porto, più il paesaggio si colorava di verde e azzurro. A metà percorso, già cominciavamo a vedere i primi terrazzamenti.
All’ora di pranzo, tutti al proprio tavolo, per riempirsi la pancia con zuppa di verdure, verdure al vapore, patate al forno e dell’arrosto di maiale. Régua era ancora distante, avevamo il tempo per dedicarci al dolce e sorseggiare un bicchierino di porto sul ponte.
I terrazzamenti delle viti, da cui nasce il Porto, coprono quasi interamente le colline, arrivando fino a poca distanza dall’acqua. Sono tutte perfettamente in riga, come se fossero state appoggiate dall’alto. Tutte vicine, tutte uguali, tutte verdi smeraldo.
A Régua siamo stati accolti da una decina di venditori di cappelli e sembra essere qualcosa che funziona tra i portoghesi, visto che in molti dei nostri compagni di viaggio hanno approfittato delle offerte imperdibili.
Con una decina di cappelli di paglia in più, siamo saliti sull’autobus che ci avrebbe portati verso la casa del Porto, la Cantina Sandeman.
Visita alla Cantina Sandeman e degustazione del vino Porto
Il tragitto è vertiginoso, nel vero senso della parola. Risalire quelle colline ripide, solcando piccoli sentieri a strapiombo sul Douro, è stato eccitante, ma allo stesso tempo un po’ destabilizzante, visto il modo di guidare del nostro spavaldo autista.
Alla cantina Sandeman, c’era poco da scegliere, o il tour in portoghese, con il 90% dei partecipanti, oppure, un tour da 10 persone in spagnolo. Nostro malgrado, io e il mio ragazzo, eravamo gli unici italiani… poco male, un’ottima occasione per fare un po’ di esercizio.
Una bella ragazza in costume da Sandeman, cappello nero alla Zorro e mantello, con una parlantina da fare invidia a chiunque, ci parla della storia dell’azienda e del processo per la realizzazione del vino Porto. Si conclude la visita con 2 degustazioni di vino Porto, un rosso e un bianco.
Perché mi è piaciuta la crociera sul Douro e perché la consiglio
Porto è sicuramente una città che offre moltissimo, in quanto a luoghi da vedere, ma la sua storia è anche fortemente legata al vino che porta il suo nome, tanto che sarebbe un peccato non vedere da dove nasce e sapere com’è diventato un vino esportato in tutto il mondo.
Riferendomi alla mia esperienza personale, devo dire che il tour era davvero molto ben organizzato. Io parlo spagnolo e ciò mi ha aiutato moltissimo a capire il portoghese e a farmi capire a mia volta, ma se spiaccicate qualcosa in inglese, non avrete comunque problemi.
In questi ultimi anni, sto riscoprendo molto i viaggi naturalistici, tanto che dopo la scampagnata a cavallo nel deserto, a Fort Bravo, in Spagna, ho sempre cercato di inserire nei miei viaggi un po’ di natura, e la crociera sul Douro mi ha regalato bellissimi paesaggi, come potete vedere dalle foto.
Consiglio il tour a prescindere dall’agenzia con cui lo prenotiate, per scoprire un aspetto di Porto, che va oltre i luoghi più turistici.
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Ciao, io sono Elisa Pasqualetto, ma tutti ormai mi chiamano Liz. Sono nata a Venezia, anche se le voci dicono che non ci viva più nessuno. Nella vita lavoro freelance come Social Media Manager e Copywriter, mentre questo blog è solo una finestra sulla mia più grande passione: il viaggio.
3 commenti
Mario Lanzillotta
Davvero un bel posto, ci sono stato con degli amici, grazie ad un volo low cost, un paio di mesi fa. Assaggiare il Porto è d’obbligo! E’ un luogo davvero bene equilibrato sia dal punto di vista naturale che sotto il profilo architettonico.
Jessica
Articolo interessantissimo, tra pochi giorni sarò ad oporto!! grazie
Liz
Felice ti sia stato utile!