Riflessioni

La dannazione di essere una viaggiatrice

Essere una viaggiatrice

Ci sono quelli a cui il culo pesa, che preferiscono una serata di baldoria ad un paio di giorni da qualche parte. Io no, è la dannazione di essere una viaggiatrice.

Viaggiatori si nasce, non c’è niente da fare.
Non lo scegli, ce l’hai nel sangue. La città dove stai comincia a starti stretta, non sai bene cos’è ciò che senti, magari all’inizio la confondi come la voglia di evadere, di scappare da una routine che ti distrugge e poi invece ti accorgi che non è solo quello, ma è proprio l’amore per il viaggio, per la scoperta di un mondo che sta appena fuori del proprio portone.

Essere una viaggiatrice a volte è una dannazione, c’è chi ti invidia e chi non ti capisce, viaggiare diventa una necessità oltre che un puro piacere, ed è qualcosa che brucia dentro, e che si accende quando è da troppo tempo che stai ferma in un posto. A me succede spesso, ed è una sofferenza magari non poter partire per impegni di altro genere.

Viaggiare è per me è come aprire la finestra la mattina per dare aria alla casa dopo la notte.

Viaggiare è assaporare i primi raggi di sole primaverili dopo l’inverno freddo. Viaggiare è poter correre di nuovo dopo una distorsione alla caviglia. La sensazione è la stessa.
Perchè vedo l’essere viaggiatrice come una dannazione? Perchè volente o nolente non so stare ferma nello stesso posto per troppo tempo. Il mondo è grande, infinito se paragonato alla durata media della nostra vita, come si può non cercare di vederlo il più possibile?

“Sei sempre in giro”. Quante volte ho sentito dire questa frase, un po’ per invidia o ammirazione, un po’ perchè per qualcuno viaggiare sono soldi che si potrebbero investire in auto o in qualcosa di più concreto. Io credo che la scelta di viaggiare sia un’opportunità, e la possibilità di farlo un vero e proprio dono.

Badate bene che non sto parlando affatto di turismo, ma di viaggio, sono due concetti abbastanza diversi se pur correlati. Io mi reputo una viaggiatrice prima di essere una turista, anche se posso essere entrambe allo stesso tempo. Un viaggiatore può essere turista, ma il turista può non essere viaggiatore.

Nonostante lo reputi, per certi versi, una dannazione, io amo il mio essere una viaggiatrice, amo le sensazioni che mi dà il senso di libertà che provo ogni volta che salgo su un aereo verso una nuova meta e la fame di scoperta e conoscenza che si scaturisce da questo bisogno.

Nascere e poi essere una viaggiatrice è un patto che firmi col mondo, lui si lascia scoprire, tu ti devi solo lasciar andare.

Foto di Massimo_M

Ciao, io sono Elisa Pasqualetto, ma tutti ormai mi chiamano Liz. Sono nata a Venezia, anche se le voci dicono che non ci viva più nessuno. Nella vita lavoro freelance come Social Media Manager e Copywriter, mentre questo blog è solo una finestra sulla mia più grande passione: il viaggio.

17 commenti

  • Federico Mura

    Un mio amico mi dice spesso: Certo che tu non ce la fai a tenere il culo fuori da un aereo per più due mesi.
    In realtà se fosse per me due mesi nemmeno ci passarebbero XD
    C’è chi preferisce altro al viaggio, chi fa shopping terapeutico e altre cose che per me sono banali e che non danno nulla in cambio, al contrario del viaggio, ma è un mio pensiero.

  • Beatrice Casoni

    Parole vere, parole sagge…da 23 anni io e mio marito soffriamo di questo inguaribile morbo. La necessità di respirare altrove quando l’aria, a casa, comincia a mancare…questo è quello che scatta in noi. E’ così prorompente la necessità di vivere tante parentesi alla vita comune che mi ritrovo a studiare anche 3 viaggi alla volta e spesso appena rimetto piede a casa già la mia mente lavora su dove andare e cosa fare in futuro. Amiamo la nostra casa, ci stiamo bene, ma la nostra vita è destinata ad essere vissuta in giro, non so quando, non so nemmeno se ci riusciremo…ma il desiderio sarebbe di poter passare la pensione a zonzo. Io poi ho sangue zingaro nelle vene quindi fai te!!!

    • Liz Au

      Ti capisco perfettamente Beatrice, e grazie per aver scritto queste due righe di commento. Ciò che vi auguro, anche se è una sofferenza non riuscire a partire magari quando si vuole, è di sperarci sempre, perchè credo che sia proprio questo che ci tenga vivi, la voglia e la speranza di tornare a viaggiare.
      Un abbraccio

  • Farah

    grande, inguaribile, stupenda malattia quella del viaggiare.
    quella frase “stai sempre in giro” a volte quasi mi dispiace; quello che facciamo noi lo potrebbero far tutti, è il piacere della scoperta. Ma si preferisce alla fine star fermi dietro ad uno schermo a guardare con occhi altrui.
    Bel post! 🙂

    • Liz Au

      ciao Farah, è bello che tu sia passata di qua!
      In effetti stare seduti a casa sicuramente è meno faticoso e laborioso che prendersi la briga di comprare un biglietto ed informarsi sulla destinazione, ma viaggiare con la mente, per quanto sia bello, non è lo stesso di viaggiare veramente!

  • manuelavitulli

    Ho letto queste parole e mi sono emozionata…mi sono sembrate mie.
    In tanti non mi capiscono, altri un pò mi invidiano, altri mi prendono per pazza e “pigra” perché a una serata da sballo – pur essendo giovane – preferisco un weekend fuori. Che bello ritrovarsi nei blog 🙂

  • The ice cream parlour

    Parole sante! Io “ho fame di mondo”…non ce la faccio a stare ferma…ci sono un sacco di luoghi da esplorare, di persone da incontrare, di emozioni da assaporare.
    Non posso fare a meno di viaggiare…anche quando non dovrei. Il viaggio è qualcosa che va oltre, è l’esperienza, è qualcosa che ti cambia, che ti rende nuova e diversa ogni volta…

    • Liz Au

      non posso che essere d’accordo con le tue parole! Lo stesso vale per me, ogni volta che torno c’è qualcosa di me che è cambiato e molto spesso in meglio, semplicemente perchè aggiungo alla mia vita cose che prima non avevo. 🙂

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