Italia

Venezia: l’isola di Burano

Burano è una delle perle che rendono la laguna di Venezia unica nel suo genere. Famosa per le sue case colorate, l’isola di Burano si snoda tra calli e vie regalando ai suoi turisti un’atmosfera di pace e spensieratezza.

La storia narra che i pescatori dell’isola, a causa della frequente nebbia tipica di queste zone, non riuscissero a ritrovare la via di ritorno, così escogitarono un modo per riconoscere la propria isola tra le tante della laguna: colorare i muri delle proprie case con colori accesi che si vedessere nonostante la nebbia.
Oggi la giornata era splendida ed un giro alle isole era quasi d’obbligo. La linea 12 da Fondamente Nuove passa per Murano e procede poi per Burano, una volta scesi dal vaporetto
l’isola si presenta vivace ed accogliente. Burano, come Venezia, purtroppo è diventata molto turistica ed è difficile trovare quegli scorci di vita quotidiana che rendono quest’isola autentica e viva e non solo una mera meta turstica. Se ci si stacca dalle calli o vie principali (perchè qui non esistono solo le calli come a Venezia),
e si decide di perdersi per quanto poco ia possibile essendo la grandezza dell’isola abbastanza ridotta, si incontrano le donne anziane del posto che tornano a casa con le borse pesanti per la spesa o a parlare un dialetto veneziano leggermente diverso da quello del centro storico ma sempre piacevole.

La casa di Bepi Suà

A pochi passi dal negozio di merletti più antico dell’isola, in una calletta sulla destra a cui quasi non si fa caso, si trova la casa di Bepi Suà, un buranello che deve il suo soprannome “Suà” (in veneziano sudato), per la sua abitudine di starsene fuori al sole per dipingere la facciata della sua casa, noncurante dei segni che il sudore lasciava sulla sua maglietta. La casa è famosa per i sui colori così particolari ed unici, è vero che tutte le case di Burano solo colorate, ma questa spicca per la sua originalità, per le forme triangolari e circolari dipinte su porte e balconi.

Burano è famosa in tutti il mondo per il suo merletti..

 

…Ma quanto è nato il primo merletto?

La leggenda narra che una giovane ricevette in dono, come pegno d’amore dal proprio amato partito per le crociate in terra d’Oriente, un’alga.
Ma l’alga, creatura marina, ha vita effimera e, giorno dopo giorno, la fanciulla innamorata avverte il pericolo di perdere l’unico ricordo tangibile del suo amore, mentre si acuisce in lei il desiderio di conservarlo il più a lungo possibile.
Da tale cruccio amoroso nasce l’idea di riprodurre l’alga sulla rete del padre, pescatore; prende l’ago e….. il miracolo è compiuto. Si realizza così il primo merletto dell’isola di Burano.

La tradizione del merletto, nonostante gli alti e bassi provocati dai diversi periodi storici, inclusa la decadenza del dominio veneziano, è ancora viva nel’isola che punto dopo punto, crea ancora oggi capolavori unici al mondo! Diffidate dale imitazioni.
Dalla Lidia, negozio di merletti antichi e non in via Galuppi 215, offre al turista una visita gratuita alla Galleria del merletto antico, dove si possono ammirare opere che risalgono al 1600, un copriletto ricamato appositamente per il figlio di Napoleone, qualche vestito da sposa, dei guanti di pizzo e molto altro ancora. 
In Piazza Galuppi si trova il Museo del Merletto.

 

Il campanile storto
Il campanile della Chiesa di San Martino Vescovo è un attrattiva per i turisti per la sua pendenza. Il campanile infatti, alto circa 53 metri, pende da un lato a causa di un cedimento del terreno che l’ha inclinato sull’asse di circa 1,83 metri.
Un tempo sulla sua sommità dominava un angelo, che cadde nel 1867 a causa di un temporale, ora vi è una croce di ferro.
 

 

Ciao, io sono Elisa Pasqualetto, ma tutti ormai mi chiamano Liz. Sono nata a Venezia, anche se le voci dicono che non ci viva più nessuno. Nella vita lavoro freelance come Social Media Manager e Copywriter, mentre questo blog è solo una finestra sulla mia più grande passione: il viaggio.

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