
Cosa vedere a Bordeaux e perchè andarci
Ho scelto Bordeaux per un semplice motivo: il vino. Magari ti sembrerà banale, ma da buona veneta era per me una meta davvero molto invitante, oltre al fatto che il suo centro storico è patrimonio dell’UNESCO dal 2007.
Durante un pomeriggio dedicato all’organizzazione del viaggio in 3 tappe, che mi avrebbe visto toccare tre città di tre paesi diversi (Bordeaux in Francia, Porto in Portogallo e Cala d’Or sull’isola di Mallorca) in circa 2 settimane, mi è capitato di vedere un episodio del programma che vede come protagonista il giornalista inglese Michael Portillo, il quale raccontava la città di Bordeaux, seguendo le indicazioni di un’antica guida, la Bradshaw’s Continental Railway Guide.
Prima di parlarvi di cosa vedere a Bordeaux, vorrei fare una piccola parentesi su questa guida.
La Bradshaw’s Continental Railway Guide
Facciamo un salto indietro nel tempo, fino a circa il 1847, anno in cui George Bradshaw, cartografo, editore e scrittore, pubblicò la sua completissima guida di viaggi. Provate a pensarci, siamo nell’800, la gente ancora non viaggia molto perchè costa troppo, ma comincia a coltivare questa passione e, dal momento che gli aerei ancora non ci sono, quale modo migliore di muoversi, se non il treno?
Il signor Bradshaw comincia il suo viaggio, con un taccuino dove annota tutto ciò che poi avrebbe dato vita alla Bradshaw’s Continental Railway Guide, completa di orari della linea ferroviaria Continental. Se pensate che una delle prime guide di viaggio in assoluto, con suggerimenti sul dove dormire, cosa mangiare e cosa vedere, sarebbe davvero da farci un pensierino, se non costasse una trentina di euro e pesasse anche un bel po’.
Anche se non ho seguito e comprato la guida del caro George, il giornalista di cui vi parlavo all’inizio del post, con il programma del giornalista inglese, Trans Europe Express, mi ha dato un’assaggio di ciò che doveva essere Bordeaux un tempo e facendomi scoprire il suo dolce tipico: i cannelès.
Veniamo al punto, però, cosa vedere a Bordeaux.
La Cattedrale di Bordeaux
Bellissima ed imponente, la Cathédrale Saint-André è forse l’edificio più maestoso della città. Le sue due torri spiccano al di sopra dei tetti delle case, fungendo un po’ da punto di riferimento per chi si perde e aiuta a ritrovare la strada.
La cattedrale è in stile gotico francese e, anche se non avete studiato architettura, non vi sarà difficile riconoscerlo, vista la sua somiglianza con la cattedrale di Notre Dame a Parigi.
L’entrata è gratuita, quindi, non avete scuse per non farci un salto, in rigoroso silenzio, ascoltando (se siete fortunati) la musica classica proveniente da un quartetto d’archi che suona al centro della chiesa. All’interno c’è un elemento che mi ha lasciato un po’ perplessa, non ne avevo mai visto uno in una chiesa: un orologio fiammingo. Purtroppo non sono riuscita a trovare da nessuna parte, qualche informazione aggiuntiva.
La Torre Pey-Berland
Se l’entrata nella cattedrale è completamente gratuita, non lo è la salita, di ben 231 gradini, sulla sua torre campanaria, ma il prezzo non è nulla di proibitivo: 5,50 euro.
Salire fino in cima stordisce un po’, non tanto per l’altezza, ma per la scala a chioccola con la quale si raggiunge l’apice della torre, stretta e abbastanza ripida. La vista dall’alto è spettacolare, si riesci a vedere praticamente tutta Bordeaux e, personalmente, vi consiglio di andarci nell’ultimo giorno a vostra disposizione, così da poter riconoscere i vari edifici e monumenti della città con un solo colpo d’occhio.
Place de la Bourse e Mirroir d’Eau
Dopo il vino, Bordeaux è sicuramente famosa per la sua Place de la Bourse e il suo Mirroir d’Eu, letteralmente specchio d’acqua. La nascita di questa piazza la si deve ad una forte necessità, da parte di una città che era stata rinchiusa tra le mura per anni, di apertura verso il mare, verso la Garonne.
La piazza è veramente un colpo d’occhio, d’altronde era stata costruita in onore di Luigi XV, un tempo c’era anche una sua stata equestre che, purtroppo, andò distrutta.
La piazza è circondata dal palazzo della Camera di Commercio, che la notte si illumina e riflette tutti i suoi colori sul Mirroir d’Eau, questa superficie d’acqua, dove tutti amano camminare a piedi scalzi, tra luci e nuvole di vapore.
Pont de pierre
Il ponte di pietra (e non ponte di Pietro, mi raccomando!) è un lungo ponte che collega la città di Bordeaux al quartiere della Bastide e uno dei simboli della città. Il ponte è stato voluto da Napoleone Bonaparte e fu il primo ponte sulla Garonne, un’opera che causò qualche problema a livello commerciale, perché il florido porto di Bordeaux vide i suoi cantieri navali spostarsi sulla riva opposta, dove i terreni costavano molto meno. Al tempo Bastide non era un quartiere di Bordeaux, ma una frazione di Cenon, un piccolo comune francese. Bordeaux, tra una cosa e l’altra, riuscì poi ad annettere Bastide e salvarsi in corner.
Una curiosità sul Pont de pierre
Ma veniamo ad una piccola curiosità. Il Pont de pierre è stato costruito da uno che di ego ne aveva abbastanza per tutta la sua nazione, Napoleone Bonaparte, il quale chiese che il ponte avesse ben 17 archi… ma perché proprio 17? Provate a contare le lettere del suo nome e cognome!
La Basilica di Saint-Michel
Un altro dei monumenti che fanno parte del patrimonio mondiale dell’umanità è la basilica Saint-Michel, anch’essa in stile gotico francese con la torre campanaria staccata e lasciata anche un po’ a sé stessa, con una una raccolta di scarpe abbandonate su un lato e diversa sporcizia attorno. Un vero peccato, se si pensa, poi, che è una delle torri più alte di Francia, con i suoi 114 metri circa di altezza.
La basilica è molto bella, ampia e imponente come le chiese gotiche sanno essere e ricca di vetrate dai temi astratti, che creano un gioco di luci all’interno, quando batte il sole.
L’entrata è gratuita.
Place des Quinconces e il Monument aux Girondins
Una delle piazze più grandi d’Europa, conta, infatti, una superficie di 126000 m² circa, che io purtroppo ho visto occupata da un circo. Ad un suo estremo si trova il Monument aux Girondins, una fontana monumentale eretta in onore dei Girondini, vittime della Rivoluzione Francese.
Porte Cailhau
Un omaggio alla vittoria di Charles VIII su di noi italiani a Fornovo (almeno così si sono convinti i francesi, perchè non è stata una vera e propria vittoria, ma se vi interessa l’argomenti vi consiglio di leggervi la Battaglia di Fornovo su Wikipedia.
Questa porta, ad ogni modo, è alta circa 35 metri ed è in stile gotico, un tempo faceva parte delle mura della città.
Il Museo d’Aquitania
Il museo di Aquitania illustra la storia della regione di Bordeaux, dalla preistoria in avanti, lasciando ampio spazio al suo periodo romano e al suo dominio sui mari nei secoli successivi, fino alla tratta degli schiavi con le americhe.
Un museo che si sviluppa in ben due piani, ricco di materiale e che dà una visione più ampia di una regione e di una città di cui si parla e si conosce poco. Vi consiglio di considerare questo museo tra le cose da vedere a Bordeaux, semplicemente perché conoscere la sua storia, aiuta anche a comprendere molto di più la città stessa.
Il prezzo del biglietto è di 4 euro.
Il Museo delle belle arti
Se vi piace la pittura, un salto al museo delle belle arti è d’obbligo, anche perché, qui, si trovano molte opere di artisti italiani, come il Veronese, Tiziano, il Vasari e molti altri, ma anche pittori olandesi e francesi e un paio di opere di Picasso.
Il prezzo del biglietto è di 4 euro e la visita al giardino interno è gratuita.
Perché andare a Bordeaux
Come ho detto all’inizio di questo post, sicuramente dovete andare a Bordeaux per assaggiare il vino (vi dirò dove in un prossimo post), ma non solo. Andate a Bordeaux per vedere una città francese diversa da Parigi, dove la gente è più tranquilla, andatela a vedere per la sua storia, perché era uno dei porti più importanti del mondo, per i suoi traffici commerciali, per i suoi 371 monumenti e per la bellezza di passeggiare tranquillamente in vie nascoste, vicino alla chiesa di Notre Dame, pieni di piccole boutique di antiquariato.
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Ciao, io sono Elisa Pasqualetto, ma tutti ormai mi chiamano Liz. Sono nata a Venezia, anche se le voci dicono che non ci viva più nessuno. Nella vita lavoro freelance come Social Media Manager e Copywriter, mentre questo blog è solo una finestra sulla mia più grande passione: il viaggio.
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