Manuale di sopravvivenza per turisti a Venezia
Se venite a visitare Venezia, vi serve un manuale di sopravvivenza. Venezia non è una città qualunque, anzi, è proprio una città a sé, con le sue particolarità, ma soprattutto i suoi problemi. Le calli sono strette, siete costretti ad andare a piedi dappertutto, a meno che non vogliate spendere uno sproposito muovendovi solamente in vaporetto, non avete familiarità con canali, calli e campi, non credo di sbagliarmi tanto se dico che muoversi a Venezia non è esattamente così facile come può sembrare.
Se non volete incappare nelle maledizioni di qualcuno dei pochi veneziani rimasti, farete meglio a seguire le istruzioni di questo manuale di sopravvivenza. Cominciamo.
1. Nelle calli si va in fila per uno e si cammina a destra
La stragrande maggioranza delle calli a Venezia è stretta, c’è posto per due forse per tre, ma molte volte anche per una sola persona, ergo, mettetevi in parte. La regola è facile da seguire, non state a manina con il vostro partner, se vi rendete conto che in due occupate tutta la larghezza della calle, senza lasciare spazio per chi arriva e chi ha il passo più veloce ed è dietro di voi.
Se la calle è veramente molto stretta, abbiate la buona educazione di lasciare uscire chi l’ha già imboccata, per poi passare, non cercate di fare delle corse, spiaccicarvi su un lato e passare di profilo, rendete solo la vita impossibile e scomoda agli altri. Abbiate pazienza e lasciate passare.
Altra regola da seguire è tenere la destra. Fidatevi, è facile, basta pensare di essere in auto.
2. Se dite “piazze” nessuno vi capisce
A Venezia esiste una sola piazza, proprio come Napoli esiste un solo Campo. Tutte le altre “piazzette” che vedrete si chiamano campi, cercate di chiamarle con il loro nome, anche perché i veneziani non vi capiscono.
3. La sottile differenza tra Fondamenta, Ruga, Rio e Calle
Capisco che cogliere la differenza tra questi 4 termini sia difficile, soprattutto per chi non è nato e vissuto qui, ma si possono sempre imparare, l’importante è che non utilizziate le parole “via” e “strada”. Di strada ne esiste solo una, Strada Nova, e di via altrettanto, Via Garibaldi. Stop.
Calle: è una “strada” fiancheggiata da pareti, il termine deriva dal latino callis che significa sentiero.
Fondamenta: sono quelle “strade” che costeggiano il canale.
Rio: sono delle fondamente più larghe, niente di più.
Ruga: dal francese rue, la Ruga non è altro che una strada con botteghe e case
Tenete sempre conto che questi nomi sono stati dati al tempo della Serenissima, queste sono delle indicazioni generali, ma specie nel caso della Ruga, oggi è facile trovare negozi e abitazioni un po’ ovunque.
4. Mai fermarsi sui ponti
Posso capire che sia estremamente affascinante fare le foto dai ponti, ma se lo fate mettendovi in parte è meglio. I ponti sono dei punti di passaggio molto importanti, se pensate che Venezia è costituita da isole, che vengono collegate da più di 400 ponti, forse ne capite l’importanza.
Dovete pensare che la gente che ci vive o che ci lavora li usa quotidianamente per spostarsi, bloccarsi in mezzo al ponte equivale a tamponare un auto in mezzo alla strada: si blocca il passaggio.
Nessuno vi vieta di fare foto, ma con rispetto e attenzione verso gli altri.
5. La sostanziale differenza tra piccioni e gabbiani
Sembra una cavolata, ma conoscere la differenza tra le due specie è fondamentale, non tanto nell’aspetto, ma sulla differente maniera di defecare. Camminare in giro per Venezia e ritrovarsi un ricordino semi-liquido sul cappotto non è mai piacevole, ma la cosa si può evitare o, per lo meno, ci si può provare.
I gabbiani, sfortunatamente, defecano in volo, e lì, non c’è proprio nulla da fare, se arriva, arriva e bisogna imprecare in silenzio, ma se a farlo è un piccione, c’è ancora speranza.
I piccioni non sono capaci di defecare in volo, loro si appoggiano e spesso prediligono lampioni e cornicioni, quindi, quando siete in prossimità di uno di questi, date uno sguardo in più verso l’alto… potrebbe salvarvi il cappotto!
Piccola nota: i gabbiano possono essere aggressivi, i piccioni no.
6. L’acqua alta non è un’attrazione turistica
Per quanto possa essere affascinante, tenete conto che il fenomeno dell’acqua alta comporta un disagio per la popolazione, che è costretta a conviverci con tutto ciò che ne consegue. Le passerelle, dunque, non sono un abbellimento, un luogo dove fermarsi e fotografare tutto ciò che capita a tiro, ma un’agevolazione per permettere a tutti di vivere la propria quotidianità con meno disagio possibile.
Anche qui la regola è: camminate!
7. Il cimitero, seppur monumentale, rimane un luogo sacro
Anche se il cimitero di San Michele è sicuramente un luogo da visitare, come lo è il cimitero di Parigi, Pere Lachaise, rimane comunque e sempre un luogo sacro, dove sono sepolti i nostri cari. Vi chiediamo un po’ di rispetto, di non parlare a voce alta come se foste in piazza e di non improvvisare un picnic sulle panchine al suo interno. Grazie.
8. Il vaporetto è un mezzo pubblico, non un bus turistico
A Venezia, come ben sapete, non ci sono autobus o tram, l’unico mezzo pubblico disponibile è il vaporetto, che non deve essere confuso con uno di quei bus turistici che fanno il giro delle città e passano davanti alle maggiori attrazioni.
Nessuno vi vieta di prendere la linea 1 o 2 e godervi la bellezza dei palazzi che si affacciano sul Canal Grande, io stessa ne rimango sempre affascinata, ma spintonare per fare delle foto a discapito di chi quel vaporetto lo prendere per andare a lavoro o per muoversi all’interno della propria città, non è di certo cosa da fare.
9. Non si mangia in Piazza San Marco
Piazza San Marco è un luogo che ha centinaia di anni e merita estremo rispetto sia dai veneziani che dai turisti. Come è vietato dar da mangiare ai colombi e anche vietato sedersi da qualche parte e consumare un panino. Nessuno vi obbliga ad entrare in uno di quei ristoranti spenna-turisti che ci sono nei dintorni, ma ciò non significa che possiate campeggiare in una delle piazze più belle del mondo e lasciarci pure la spazzatura.
10. Non si fa il bagno in canale
L’unica cosa che vi co cedo è il bagno in bacino San Marco durante la festa del Redentore e quando tutte le barche sono posizionate in bacino San Marco, ma il bagno nei canali per fare i fighi risparmiatevelo. Oltre ad essere dannoso per la salute perché le acque dei canali non sono per nulla pulite, mettete in pericolo non solo voi stessi, ma anche i gondolieri e tutti colori che girano in barca.
Vi sto solo chiedendo di volere un po’ più bene a voi stessi, oltre che agli altri.
Se volete sapere dove mangiare pesce a Venezia, ho un articolo con i miei consigli.
11. Fate il possibile per non lasciare la spazzatura in giro
Venezia ha un grosso problema con la spazzatura, questo è indubbio, e parte è anche colpa di quei veneziani che non rispettano le regole e gli orari di consegna. A parte questo, però, voi che venite a visitare la nostra città non dovete utilizzarla come una discarica a cielo aperto, la raccolta dei rifiuti è già problematica di per sé, cercate di non aggravare la situazione e buttate tutto ciò che potete nei, anche se rari, cestini dell’immondizia.
12. La questione ombrelli
Quando piove avere l’ombrello è già un disagio in una città normale, immaginatevi quanto lo sia in una città fatta di callette strette. La regola e la buona educazione prevedono che si inclini l’ombrello verso la parete, quando ci si incrocia con un’altra persona, che ci si aspetta faccia lo stesso, in modo da evitare tragici incidenti e ingorghi. Ritrovarsi un ombrello in un occhio non è bello, ve lo posso assicurare.
Un consiglio: i k-way sono più pratici!
Ti è piaciuto? Pinnalo!
Ciao, io sono Elisa Pasqualetto, ma tutti ormai mi chiamano Liz. Sono nata a Venezia, anche se le voci dicono che non ci viva più nessuno. Nella vita lavoro freelance come Social Media Manager e Copywriter, mentre questo blog è solo una finestra sulla mia più grande passione: il viaggio.
3 commenti
Patrick
Un post interessante, in cui ho imparato diverse cose, non ovvie per chi non abita a Venezia, città che amo moltissimo. Per altre cose basterebbero buon senso e rispetto, verrebbe da dire (per esempio “non lasciare rifiuti”), altre mi sembrano incredibili (c’è davvero gente che si fa il bagno in canale?). Solo su una mi sento di dire che potrebbe essere un problema culturale: nel nord europa i cimiteri sono a volte quasi dei parchi, che si vivono, vi si gioca ecc., ma non è una giustificazione. Basterebbe informarsi o guardarsi attorno…
Liz
Grazie Patrick! Interessante questo aspetto dei cimiteri del nord Europa. Non sapevo fossero considerati così. Anche tu oggi mi hai insegnato qualcosa 🙂
Cristina
Ho letto con interesse i tuoi consigli, grazie! Mi associo però al commento sopra il mio (non perché abbia intenzione di fare un picnic al Cimitero), al Père Lachaise ci si va anche per fare una semplice passeggiata in un luogo di pace 🙂