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Cosa mangiare a Venezia: i piatti tipici veneziani da assaggiare

Se vi dicessi che scegliere cosa mangiare a Venezia è una cosa facile, vi mentirei. Capisco che assaggiare tutti i piatti tipici veneziani, magari in soli due giorni di soggiorno, sia un suicidio, ma vi prego di considerare l’idea di assaggiarne la maggior parte, ovviamente considerando la stagione in cui venite a visitare la mia meravigliosa città.

Visitare una città significa anche immergersi nella sua cultura culinaria, assaggiare i piatti della tradizione, il difficile, però, è scegliere il posto giusto dove assaggiarli, perché, purtroppo, in una città come Venezia, i ristoranti-trappole per turisti crescono come funghi.

In questo articolo cercherò di parlarvi di tutti i piatti tipici di Venezia, il mio intento è di farvi venire l’acquolina in bocca, sappiatelo!

 

Cosa mangiare a Venezia: i piatti tipici veneziani

Di seguito ho cercato di organizzare i piatti veneziani in ordine di tipologia, così vi sarà più facile anche trovare quello che vi interessa.

Se, però, avete voglia di qualcosa di un po’ meno impegnativo, ma pur sempre tipico, potreste optare per i tramezzini veneziani.

Antipasti e cicheti

Prima di cominciare con l’elenco, vorrei soffermarmi un attimo sulla parola “chiceto” che forse non conoscete. Qui a Venezia il cicheto è uno stuzzichino, qualcosa di veloce che spesso si accompagna ad un bicchiere di vino o allo spritz, durante un giro a bacari o bacaro tour che dir si voglia

Baccalà mantecato

Dovete sapere che “baccalà” è il nome che noi veneziani (e veneti) diamo allo stoccafisso. L’arrivo di questo pesce nelle tavole dei veneziani risale a dopo il 1500,  anche se già nel 1432 viene citato dal capitano Piero Querini, in una relazione stesa per i Magistrati di Venezia riguardo al naufragio che aveva subito sulle coste di un’isola della Norvegia. In sostanza, lo stoccafisso che oggi è uno degli elementi più importanti della cucina veneziana, ci arriva dagli insegnamenti degli abitanti dell’isola di Røst.

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Il baccalà oggi è fatto in diversi modi, ma quello mantecato, a parere mio, rimane sempre il più  buono.

Secondo la ricetta originale, per fare il baccalà mantencato servono solo: olio, sale, pepe, aglio, alloro e limone. Vi consiglio di assaggiarlo con un crostino di pane, come spesso viene servito nei bacari veneziani.

Sardele in saor (Sarde in saor)

Altro antipasto che, secondo me, dovete assolutamente mangiare a Venezia è un bel piatto di Sardine in Saor.  Preparatevi perchè, essendo l’aceto uno degli ingredienti principali, il gusto potrebbe sembrarvi un po’ forte, ma il dolce delle cipolle e delle uvette e la croccantezza del pinolo aiutano a bilanciare il tutto.

Primi piatti

Innanzitutto bisogna dire che la pasta e il riso hanno avuto due ruoli importanti nella cucina veneziana, a dire la verità, il riso era impiegato più su larga scala nel periodo della Serenissima, tanto che fu persino coltivato.

La pasta a Venezia era di diverso tipo. C’erano i subioti (cilindri lunghi), i subiotini (cilindri piccoli) e i bigoli, spaghetti un po’ più grossi di quelli che conosciamo oggi.

Bigoli in salsa

Credo sia uno dei miei piatti preferiti, a base di cipolla e acciughe. L’alito forse non sarà proprio il vostro forte, dopo averla assaggiata, ma ciò che vi posso assicurare è che ne vorrete ancora e ancora.

La presenza della cipolla, ve ne renderete conto da soli, a Venezia è una sorta di must.

Risi e Bisi

Come ho anticipato nell’introduzione a questo paragrafo, nel XV si cominciò la coltivazione del riso. Il Consiglio dei Dieci e le massime autorità della Repubblica di Venezia si mobilitarono per la sua coltivazione con una delibera nel 1527, soprattutto per via delle sue proprietà.

Pensate che divenne persino una sorta di piatto simbolico per i veneziani, da quando i dogi vollero i risi e bisi come portata nei propri banchetti.

Un piatto semplice e facile, che trovate praticamente in ogni ristorante a Venezia.

Lasagnette con nero di seppia

Non fatevi ingannare dal nome, il termine “lasagnette” non indica un piatto di lasagne, ma una sorta di tagliatelle, che oggi, invece, sono state convertite in normali spaghetti e condite con l’inchiostro nero delle seppie.

Dopo aver mangiato questo piatto, ricordatevi di non sorridere!

Vengono proposte anche come secondo piatto, senza gli spaghetti, accompagnate da un po’ di polenta.

Scampi in busera (con spaghetti)

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Uno dei miei piatti preferiti. La “busera” era una pentola con cui si preparavano i piatti sui pescherecci. Sostanzialmente consiste in un piatto di spaghetti con scampi coperti da una passata di pomodoro fresco. Meglio se ci aggiungete anche un po’ di peperoncino.

Pasta e fagioli

A dire la verità, questo non è un piatto propriamente veneziano, ma veneto. La pasta e fagioli era un piatto povero e molto nutriente, ben apprezzato da ogni classe sociale. La pasta e fagioli è tipica del periodo invernale.

Secondi piatti

I secondi piatti della cucina veneziana sono praticamente tutti  base di pesce, ma non c’è granché da stupirsi, vista l’abbondanza di pesce nel suo territorio, ma anche la carne era molto apprezzata. Non dobbiamo dimenticarci che i primi veneziani arrivavano dall’odierna Quarto d’Altino, in terraferma, dove anatre, conigli e fagiani ce n’erano in abbondanza.

Fegato alla veneziana

Non è un piatto che amo, personalmente, ma moltissimi ne vanno ghiotti. Sostanzialmente è un piatto a base di fegato di vitello, tagliato a fettine finissime, cucinato con cipolle (potevano mai mancare?), prezzemolo, olio, sale e pepe. Ah, anche un bicchiere di vino.

Granseola alla veneziana

Costosa, ve lo devo dire, semplice nella preparazione, ma estremamente buona. Viene fatta bollire la granseola, con sale, limone e pepe, una volta cotta e curata, viene servita con un filo di olio d’oliva.

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Personalmente l’ho mangiata davvero squisita al Cason, un ristorante che cito nell’articolo “Dove mangiare pesce a Venezia”

Moleche fritte e Moleche col pien

La preparazione delle moleche, granchi verdi durante la loro fase di muta, è forse un po’ crudele, dal momento che devono essere vive per entrambe le preparazioni dei due piatti. Il secondo dei due, le moleche col pien, sono sempre moleche fritte ma ripiene di uovo (fatto mangiare alle moleche prima della cottura). Cercate di dimenticarvi le modalità di preparazione e godetevi uno dei piatti tradizionali di Venezia, senza troppi pensieri.

Masanete (anche come aperitivo)

Mi è capitato di mangiarle durante uno dei miei giri a bacari. Le masanete sono le femmine del granchio, queste vengono cucinate (sempre vive eh) in una pentola d’acqua e aceto e servite poi con un trito di prezzemolo e aglio, olio, sale e pepe. Sono abbastanza croccanti, la prima volta potrebbe farvi un certo ché.

Polenta e schie

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Le schie sono dei gamberetti, tipici della laguna veneta, un tempo molto frequenti nelle tavole delle famiglie poco abbienti. Oggi sono un piatto che costa caro, ma non troppo. Le schie vengono bollite con acqua, limone, aglio, pepe e sale e, una volta pronte, vengono servite su un letto di polenta.

Dolci tipici di Venezia

Abbiamo anche i dolci, sì, non tanti, ma qualcuno lo potete assaggiare.

Bussolai

Partiamo da uno dei dolci più conosciuti al mondo: i bussolai, detti anche buranelli, vista la loro origine sull’isola di Burano. I bussolai sono dei grandi biscotti a base di burro, che hanno il potere di creare dipendenza e di far spostare l’ago della bilancia del vostro bagno. Sono buonissimi, davvero.

Fritole

Le fritole (frittelle) sono il dolce nazionale della Serenissima, tanto che coloro che le producevano avevano pure un nome: i fritoleri. Assaggiatele in tempo di Carnevale nelle pasticcerie veneziane che vi ho suggerito in questo articolo.

Zaeti

In italiano potremmo tradurre “zaleti” con “gialletti”, il nome di questi biscotti, infatti, deriva dal colore giallo della pasta. Nacquero tra le provincie di Belluno, Udine e Pordenone in realtà, ma gli scaleteri (pasticceri in veneziano) ad aggiungerci l’uvetta e le gocce di cioccolato.

San Martino

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Questo è un dolce tipico del giorno di San Martino,  in novembre, e legato alla storia del santo. Il San Martino è un dolce di pasta frolla, che riproduce le fattezze di un cavaliere a cavallo, coperto di glassa, di caramelle e di cioccolatini.

Baìcoli

Ho letto che il nome “baicolo” era il termine veneziano per il branzino e il cefalo, ma la fonte non è certa, per cui prendete questa informazione un po’ con le pinze. Anche questo dolce è un biscotto, molto fine e croccante, la cui forma ovale, potrebbe (molto alla lontana, secondo me) ricordare quella di un pesciolino.

Libri di cucina veneziana

A conclusione di questa carrellata di piatti, mi permetto di suggerirvi un paio di libri, da cui ho preso spunto per questo articolo e per le note storiche. Sapete che io per i libri su Venezia ho un debole.

La Grande Cucina Veneziana, di Giampiero Rorato

Personalmente l’ho trovato un libro completo, per nulla pesante, con un’infinità di curiosità legate alla cucina al tempo della Serenissima. C’è anche un ricettario del ‘300.

Osterie veneziane, Elio Zorzi

Parte delle informazioni contenuti all’interno del libro precedente, provengono da Osterie veneziane di Elio Zorzi. Il libro è un vero e proprio ritratto di quanto succedeva, ai tempi della Serenissima, nelle osterie. I loro nomi, cosa si mangiava e quanto costava dormire (un tempo le osterie si dividevano in due piani, al piano terra si mangiava, al piano di sopra di si potevano affittare delle camere)

Ciao, io sono Elisa Pasqualetto, ma tutti ormai mi chiamano Liz. Sono nata a Venezia, anche se le voci dicono che non ci viva più nessuno. Nella vita lavoro freelance come Social Media Manager e Copywriter, mentre questo blog è solo una finestra sulla mia più grande passione: il viaggio.

5 commenti

  • Patrick

    Amo la cucina veneziana e questo è un bellissimo ripasso: direi che mi mancano solo le Masanete (e il San Martino)!

    p.s. e grazie per i post su bacari e ristoranti che mi hanno aiutato a scoprire questi piatti negli anni scorsi 🙂

    • Liz

      Vuoi la verità Patrick? Le mazanete le ho scoperte veramente da pochissimo ed ero addirittura scettica all’inizio. Il sapore è buono, la consistenza un po’ strana ma son da provare!
      Grazie a te per il tuo feedback… mi inorgoglisce sempre 🙂

    • Liz

      In effetti la castradina è un piatto tipico venezia, ma come hai fatto notare tu è qualcosa che si trova solo durante i giorni della Madonna della Salita, a novembre 🙂 Però è davvero buona, l’ho mangiata anche quest’anno.

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