
Turista per un giorno a Venezia, nella mia città: cercando il particolare
Venezia è casa mia.
Camminare per le sue calli mi è familiare, conosco le scorciatoie, il profumo del pane appena sfornato in Calle della Regina, il mio barista di fiducia, che mi prepara il caffè come voglio io. Non ho mai vissuto Venezia da turista, ma mi incuriosiva farlo.
Per un’occasione speciale io e il mio ragazzo ci siamo regalati una notte a Venezia, all’Hotel Giorgione, un 4 stelle, uno di quelli che non prenoteresti mai se dovessi pensare di fare un on the road o un viaggio assolutamente low cost. Sono diventata turista per un giorno a Venezia, nella mia città.
Siamo partiti il pomeriggio con un piccolo zaino, emozionati come se stessimo facendo il viaggio della vita. Scherzavamo sul fatto che il receptionist ci avrebbe preso in giro per la nostra provenienza. Non è cosa di ogni giorno avere due ospiti residenti nello stesso comune.
Io, mi ero portata anche una guida.
Cena con vista sul bacino San Marco
Occasione speciale, posto speciale, vista impareggiabile. Dovete sapere che l’hotel Locanda Vivaldi, a pochissima distanza dal famoso Hotel Danieli, ha un piccolissimo ristorante, aperto solo d’estate, sulla terrazza dell’hotel. L’hotel stesso non ne fa pubblicità, visti i pochissimi coperti e i numerosi ospiti a cui il ristorante sarebbe riservato.
Nonostante questo, è possibile cenarci, previa prenotazione.
La terrazza della Locanda Vivaldi si trova praticamente sul tetto del palazzo veneziano e da qui si gode di una vista incredibile su tutto il bacino San Marco. Una visione a 180 gradi.
Nonostante io sia nata in questa città, non smetto di emozionarmi quando la guardo al tramonto. Venezia è qualcosa di indescrivibile, una città unica e che ci ha fatto il regalo di arrivare fino a noi, esattamente com’era un tempo. Venezia con gli occhi di una veneziana è ancora più bella che attraverso gli occhi di un turista. Perché? Perché è casa sua.
Il ristorante Prete Rosso, è così che si chiama, ha una cucina semplice, ma davvero molto buona. Il bello, però, è quando il tuo sguardo cade sui prezzi a fianco ai nomi dei piatti. No, non sono svenuta, anzi, sono rimasta sorpresa nel vedere che era tutto, decisamente, abbordabile.
Come antipasto ho scelto una piovra in guazzetto, mentre Riccardo è rimasto sul classico: un cocktail di gamberi. Due piatti semplici, ma gustosissimi.
Come secondo, invece, mi sono viziata con una tagliata di tonno in crosta di sesamo e Riccardo ha preferito un filetto di San Pietro alla Vivaldi.
La bottiglia di prosecco non poteva mancare.
Per finire mi sono concessa un dolce, un semifreddo al cioccolato con frutti di bosco e amaretto. Un cognac per lui, un caffè per me.
Il prezzo della cena? 125 euro in due, con una vista che nemmeno il Doge aveva sulla sua stessa città.
Un giorno da turista a Venezia: cosa vedere
Come vi dicevo, io sono partita con una guida, una guida che è stata realizzata in 5 anni e si compone di sole curiosità. Se fosse la prima volta, per voi, a Venezia, vi consiglio di leggere l’articolo che ho scritto sulle 10 cose da vedere assolutamente. Ma se non fosse così, eccovi qualche spunto interessante. La guida si chiama Venezia insolita e segreta. Un libro che aggiungerò all’articolo sui libri su Venezia.
Chiesa dei Miracoli
Questa è una chiesa che conoscono in pochi, perché non è esattamente di passaggio. Personalmente, la trovo una chiesa di una bellezza estrema, tutta coperta di marmi colorati, un soffitto a cassettoni, tutto inarcato.
Il bello di questa chiesa è che è giunta a noi praticamente come è stata concepita da Pietro Lombardo, dietro commissione di Angelo Amadi. La storia racconta che questo mercante lombardo fece costruire la chiesa per custodire un dipinto, quello della Vergine con Bambino tra due Santi. Questo dipinto, pare, fosse considerato miracoloso dai veneziani, a cui andavano spesso a chiedere delle grazie.
Vero o non vero, è una chiesa che vale davvero la pena vedere. All’interno l’altare giace su un piano rialzato, con dietro il coro della clarisse. Vi assicuro che non saprete da che parte soffermare lo sguardo.
La chiesa fa parte del’associazione Chorus, il quale offre un pass per vedere tutte le chiese di Venezia, da lei gestite per 12 euro. Il biglietto è valido 1 anno, mentre l’entrata singola, per ogni chiesa, è di 3 euro.
Ca’ Soranzo Van Axel
La prima cosa che mi sono domandata, quando ho letto il nome di questo palazzo veneziano, la cui entrata è proprio di fianco alla Chiesa dei Miracoli, è stata: ma che strano nome è questo? Sono andata a documentarmi.
Non era raro che i palazzi veneziani passassero da una famiglia all’altra, per questioni di matrimoni combinati oppure, semplicemente, per debiti. Ecco che, i palazzi portano due nomi, i nomi delle due famiglie a cui è appartenuto.
Questo in linea generale, ma Ca’ Soranzo Van Axel ha una storia simile. Inizialmente, l’edificio era di proprietà della famiglia Soranzo, che a sua volto lo aveva acquisito dalla famiglia Gradenigo. L’edificio poi passo in mano ai Vernier, poi ai Sanudo e infine fu venduto ai Van Axel, che, come suggerisce il nome, sono di origine olandese.
Al suo interno, nel momento in cui scrivo questo articolo, è stato allestito uno dei padiglioni gratuiti della biennale 2017. Io ci capisco poco di arte contemporanea, ma del palazzo posso dirvi le mie impressioni.
Ca’ Soranzo Van Axel è uno dei pochissimi esempi di tardo gotico veneziano, che sono arrivati a noi praticamente intatti. I due cortili interni, divisi dal palazzo stesso, portano al piano di sopra tramite due scalinate di marmo, che si danno le spalle. Una fila di testa in pietra percorre il corrimano. Il pozzo, al centro del cortile più interno è aperto, ci ho guardato dentro, non ho resistito. I pozzi a Venezia sono tutti chiusi, ci avete mai fatto caso?
Scuola Grande di San Marco
La Scuola Grande di San Marco, se un tempo era sede di confraternite e istituzioni laiche, oggi è uno dei due ospedali di Venezia. Quello dove sono nata io. Vi consigli di entrare per vedere il piccolo chiostro al suo interno. Si trova al piano terra, poco dopo l’entrata, non disturberete e non mancherete di rispetto a nessuno.
L’incisione del cuore umano
Vi confesso che sono rimasta sotto il sole cocente e abbagliante per 10 minuti, cercando di trovare l’incisione del cuore umano. Non ci sono riuscita, credo anche per la mancanza di occhiali da sole. Il marmo diventa uno specchio, sotto i raggi del sole.
Voglio, però, sfidare voi a trovare quello che io non ho visto. La guida recita così “sulla parte di muro arretrata, tra la port d’ingresso dell’ospedale e la parte destra della facciata, a circa 30 cm da terra, è possibile vedere una strana incisione che raffigura un uomo con un cuore in mano”. Provateci e fatemi sapere.
Farmacia e Museo di Anatomia Patologica
Una porticina, tra l’entrata dell’ospedale e quella della Basilica, porta all’interno della Farmacia Antica e il Museo di Anatomia Patologica “Andrea Vesalio”. Attenzione però, potete visitarli solo il lunedì, dalle 14 alle 17.
La farmacia è molto bella, piena di boccette in vetro contenuti vari intrugli, polveri e spezie. Enormi armadi di legno espongono i contenitori di ceramica dove venivano conservate le medicine. Il Museo di Anatomia Patologica è una singola stanza, con uno sfoggio di un numero considerevole di arti, organi e chi più ne ha più ne metta, tutti dentro barattoli. Se siete deboli di stomaco, fate a meno di entrare. L’entrata viene 3 euro, per i residenti l’ingresso è gratuito.
Basilica di San Giovanni e Paolo
Molti pensano che la Basilica di San Marco fosse stata la sede del patriarca di Venezia ai tempi della Serenissima, ma non è così. La Basilica era la cappella privata del doge, mentre la Basilica di San Giovanni e Paolo era quella dove si stanziava la massima carica religiosa a Venezia. Perché qui? Perché anche fisicamente la chiesa doveva rimanere distante dalle decisioni del governo, non poteva infiltrarsi, in alcun modo.
Questa chiesa, come concetto, assomiglia a quella di Westminster Abbey a Londra, infatti, qui sono sepolti moltissimi dogi e personaggi che sono stati importanti per la Repubblica.
La basilica è coperta di magistrali e imponenti monumenti funebri, tra cui quello dedicato ai dogi Mocenigo, Valiero e Tiepolo.
L’orologio a 24 ore
Una cosa curiosa che potete osservare all’interno della basilica, oltre a statue di condottieri a cavallo, è un meraviglioso orologio a 24 ore. Prima che la Serenissima cadesse in mano francese, aveva un modo tutto suo di contare le ore, infatti, gli orologi erano di 24 ore e avevano il compito di segnare le ore di luce e di buio, scandendo così la giornata.
Esistono solo pochi altri esempi di questo tipo di orologio antico: uno a San Giacometo di Rialto, uno a Palazzo Ducale, uno sulla torre dell’orologio in Piazza San Marco e questo qui. Quello in basilica, però, funziona davvero.
Altri itinerari a Venezia e qualche consiglio
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Se come me quando viaggi, assaggi i piatti tipici del luogo, ecco qualche articolo utile:
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Ciao, io sono Elisa Pasqualetto, ma tutti ormai mi chiamano Liz. Sono nata a Venezia, anche se le voci dicono che non ci viva più nessuno. Nella vita lavoro freelance come Social Media Manager e Copywriter, mentre questo blog è solo una finestra sulla mia più grande passione: il viaggio.

2 commenti
Valentina
E’ sempre bello leggerti.
Liz
Grazie Valentina 🙂